SIRIA – Trattative per la tregua di Aleppo? Utili solo se ci avvicina alla pace vera
Aleppo – “Tra la popolazione di Aleppo c’è speranza, ma anche scetticismo davanti all’ipotesi di una tregua che faccia tacere le armi nella regione”: così il Vescovo Georges Abou Khazen OFM, Vicario patriarcale di Aleppo per i cattolici di rito latino, descrive i sentimenti contrastanti tra gli abitanti della metropoli siriana davanti alle trattative messe in campo dall’Onu per raggiungere in quell’area un cessate il fuoco nel conflitto tra esercito siriano e milizie ribelli.
La possibilità che si arrivi alla fine delle violenze è ovviamente auspicata da tutta la popolazione civile. “Ma tutti – spiega il Vescovo francescano – desiderano che la tregua rappresenti solo il primo passo per instaurare un processo autentico di pace e di riconciliazione. In caso contrario, un cessate il fuoco provvisorio darebbe solo alle parti in lotta il tempo di riorganizzarsi, provare a infiltrarsi nei territori controllati dall’altra parte e riprendere la lotta con ancor più virulenza, come è già capitato altre volte. In questo senso le espressioni che parlano di ‘congelamento’ della situazione sul campo non convincono, e finiscono per alimentare scetticismo. La popolazione è esausta, non ce la fa più, vuole la pace vera e duratura. E spera che Aleppo possa fare da battistrada a un processo di pacificazione che si allarghi gradualmente a tutto il Paese”.
La proposta di una tregua nell’area di Aleppo è portata avanti dall’inviato delle Nazioni Unite in Siria, Staffan de Mistura, che a tale scopo in questi giorni sta svolgendo una missione nel Paese arabo. – Agenzia Fides