Ballo d’autunno

La scuola è appena iniziata ma già sentiamo il bisogno di prenderci un momento di riposo e quindi ecco a noi le “vacanze d’autunno” con l’immancabile ballo d’autunno. E’ un momento in cui ogni scuola educa i bambini a guardarsi intorno per prendere coscienza dei cambiamenti che avvengono nella natura durante la stagione e metterli in scena con canzoni, balli, recita di poesie e giochi a tema.
Anche i nostri bambini, sia dell’asilo che del doposcuola, guidati magistralmente da Aliona e Barbara, hanno preparato una bellissima festa per i loro genitori che, con nostra grande sorpresa, hanno partecipato quasi al completo ricambiando inoltre la gioia dello spettacolo con un succulento buffet preparato da loro.
Ormai lo stile della collaborazione e del coinvolgimento è diventato normale e così Aliona e Barbara hanno pensato di indire un concorso in cui genitori e figli dovevano preparare qualcosa sul tema dell’autunno da presentare durante l’incontro: chi ha disegnato, chi ha recitato poesie, chi ha cantato, chi ha lavorato con il pongo.

Alla giornata ha partecipato anche Silvia, la direttrice del MASP di Almaty con la quale collaboriamo, venuta a condividere con noi la gioia del e per il nostro lavoro: venerdì ha incontrato Nadia, Aliona e Barbara per approfondire il nostro spirito e il nostro stile  di lavoro per poi visitare fino a domenica anche altre famiglie (soprattutto dove ci sono dei malati) che non partecipano ai progetti asilo e doposcuola, per rendersi meglio conto della nostra realtà di Taldykorgan e insieme programmare come proseguire al meglio il nostro lavoro.
Ma il ballo d’autunno ci ha portato ancora un altro regalo preziosissimo: per la prima volta qualcuno del dipartimento per gli “affari religiosi” e le politiche sociali ha partecipato all’iniziativa in modo ufficiale! Avevamo invitato, ma senza molte speranze, il direttore, sig. Adliet, con il quale c’è una feconda collaborazione e che più volte ci ha aiutato a risolvere situazioni per noi impossibili. Non ha fatto altro che complimentarsi: non tanto per il nostro lavoro (ogni scuola infatti ha preparato il suo ballo d’autunno) ma per lo stile con cui lo facciamo e che si percepisce dal modo di relazionarsi dei bambini tra di loro e con noi.
Queste le sue parole: ”c’è qualcosa di profondamente diverso che non riesco a capire, come se foste tutti amici, qualcuno piccolo, qualcuno già adulto, ma tutti amici. E queste persone povere stanno davanti a noi con dignità e non come mendicanti”.
Questa testimonianza è stata per ciascuno di noi la più grande soddisfazione e il risultato delle nostre fatiche e, se ce ne fosse stato bisogno, un’ulteriore conferma e spinta a continuare in questa direzione: ”Qua la mano”, io ci sono!