VIETNAM – Appello per il rispetto dei diritti umani fondamentali dell’uomo

(Agenzia MISNA del 2/12/2014)- “Anche se il Vietnam ha firmato e si è impegnato a osservare i diritti umani fondamentali enunciati nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e nei Patti internazionali sui diritti civili, politici, culturali, economici e sociali, la autorità della dittatura comunista di Hanoi continua a limitare e a privare i vietnamiti dei propri diritti. Restrizioni e privazioni sono applicate nella legge e fuori dalla legge” si legge in un messaggio pubblicato oggi in vista della Giornata internazionale dei diritti umani che verrà celebrata il prossimo 10 dicembre.
Il messaggio, firmato da 24 organizzazioni cristiane, buddiste e della società civile ( Cso) che operano nel paese si rivolge in particolare al governo di Hanoi, alle Nazioni Unite, ai parlamentari e ai governi democratici; alle organizzazioni internazionali che onorano i valori universali dei diritti umani, alle comunità vietnamite all’estero che insieme lottano per i diritti umani, la libertà e la democrazia del paese.
Il messaggio spiega come le autorità hanno un sistema di Costituzione e di Diritto esclusivamente favorevole ai governanti e ai loro interessi.
“Essi detengono il monopolio nel campo politico, educativo, culturale ed economico. Essi calpestano i diritti umani fondamentali delle persone, come il diritto di proprietà della terra, la libertà di informazione e di espressione, la libertà di religione e di credo, le libertà di riunione e di associazione, la libertà di circolazione e di soggiorno, il diritto alla sicurezza fisica e residenziale” si legge nel testo che sottolinea anche come per anni, in particolare nel 2014, le agenzie di sicurezza pubblica del Vietnam hanno praticato atti sistematicamente violenti contro i difensori dei diritti umani.
Tra le richieste più pressanti contenute nel lungo messaggio figurano la richiesta alle autorità comuniste del paese di rivedere la Costituzione e le leggi in base alle aspettative del popolo e in linea con gli standard internazionali sui diritti umani; la richiesta al governo di cessare immediatamente l’uso della violenza e della tortura contro gli attivisti per i diritti umani, la democrazia e la religione. Allo stesso tempo gli attivisti chiedono che gli agricoltori abbiano il diritto di proprietà privata della terra e siano adeguatamente ed equamente compensati quando questa viene requisita; i lavoratori ricevano un salario di sussistenza, giuste condizioni di lavoro e il diritto di formare sindacati e le organizzazioni religiose e della società civile possano esercitare la libertà di espressione, di formazione e informazione, nonché la libertà di scegliere i propri rappresentanti.