Ultime dall’Asia (India, Siria, Pakistan)
Con questo articolo vi aggiorniamo sulle ultime notizie provenienti dal continente asiatico tramite l’Agenzia Fides.
INDIA
La Chiesa indiana in questi ultimi giorni sta esortando i fedeli ad un impegno attivo per la giustizia e la difesa dei diritti delle fasce più deboli.
La Dottrina sociale della Chiesa – ha affermato p.Charles Irudayam durante un workshop organizzato dalla Conferenza Episcopale dell’India– non è solo pura teoria ma è un richiamo all’impegno sociale. I partecipanti hanno fatto il punto sulle questioni chiave che interessano la società e la Chiesa: la difesa dei diritti delle donne e dei bambini; il sistema delle caste ancora vigente nella prassi; la discriminazione delle minoranze.
Proprio il garantire i diritti fondamentali delle minoranze, come quello al cibo, alla casa, alla salute, all’istruzione e al lavoro, è uno dei punti a cui invita la Chiesa, in vista delle elezioni generali che si avranno tra circa un mese.
In India infatti solo il 2% della popolazione è cristiana e in alcuni Stati del Paese la legge proibisce persino la conversione al cristianesimo.
SIRIA
In Siria la situazione si fa di giorno in giorno più drammatica a causa dell’occupazione delle milizie ribelli anti-Assad.
Molte famiglie armene (anche cristiane) sono state obbligate a fuggite da Kessab in piena notte verso il nord del paese, senza poter portare nulla con sé. Il Patriarca Nerses Bedros XIX Tarmouni ha affermato tuttavia che “nell’affrontare insieme la situazione di emergenza i cristiani armeni stanno sperimentando lo spirito di comunione fraterna, al di là delle distinzioni confessionali e celebrando anche la messa insieme agli ortodossi.”
Gli attacchi missilistici non sono mancati però nemmeno ad Aleppo, luogo del rifugio. In Armenia intanto sono in fase di ultimazione i progetti della “Nuova Aleppo”, l’area residenziale destinata ai profughi armeni provenienti dalla Siria. Nella fase iniziale, il complesso residenziale dovrebbe ospitare almeno 500 famiglie anche se i profughi sono circa 11mila.
PAKISTAN
“I cristiani pakistani sono già stati perseguitati e si sentono molto insicuri e vulnerabili, soprattutto dopo tanti falsi casi di blasfemia registrati nei loro confronti. Il verdetto di condanna a morte per Sawan Masih, un povero operaio cristiano, è un altro duro colpo”.
E’ quanto dice all’Agenzia Fides p. James Channan OP, Direttore del “Peace Center” di Lahore. Il Direttore ribadisce che la condanna a morte è avvenuta in seguito a una disputa per una questione relativa a una proprietà, ma che il musulmano che accusava l’operaio ha trovato il modo di accusarlo di blasfemia. Oltre 100 case del quartiere cristiano di Lahore sono state distrutte, nonché 2 chiese bruciate, bibbie profanate e croci fracassate da una folla inferocita di oltre 3.000 fanatici. P. Channan spera che il governo prenda misure per garantire la giustizia a tutti i cittadini, e prenda atto delle grave ingiustizia perpetrata sui cristiani nella propria terra d’origine.