Sierra Leone e Liberia al collasso a causa dell’ebola

Forse non c’è mai stata tanta attenzione su un singolo tema a livello globale come quello dell’ebola, ma la realtà oggi è questa: i malati di ebola sono disperati, le loro famiglie e chi si prende cura di loro sono arrabbiati, gli operatori umanitari sono esausti. I tassi di contagio raddoppiano ogni tre settimane mentre paura e panico si stanno diffondendo rapidamente. Un numero crescente di persone sta morendo per altre malattie, come la malaria, a causa del collasso dei sistemi sanitari. “Il tempo stringe e l’ebola sta vincendo”: questo il disperato appello alle Nazioni Unite di Joanne Liu, Presidente internazionale di Medici Senza Frontiere.
“La struttura delle Nazioni Unite da 150 posti letto a Monrovia (Liberia) apre ogni mattina per soli trenta minuti. Solo poche persone vengono ricoverate per occupare i letti di chi è morto durante la notte. I malati continuano a essere mandati indietro, tornano a casa e diffondono il virus tra i propri cari e vicini. Gli Stati non possono limitarsi a costruire i centri di isolamento. Non basta!” continua Liu. “Allo stesso tempo, è necessario creare un vaccino, un ulteriore strumento per spezzare la catena di trasmissione del virus. Gli attuali modelli di sviluppo dei vaccini, però, non funzioneranno. C’è bisogno di incentivi per la sperimentazione e la produzione, insieme a un partenariato di ricerca e dati open source”.
L’accesso e la rapida distribuzione di un vaccino sicuro alle popolazioni più colpite è di fondamentale importanza anche per evitare che si ripetano stragi come quella di pochi giorni fa.
A Freetown (Sierra Leone) migliaia di bambini e bambine sono stati infatti maltrattati e uccisi con l’accusa di stregoneria. Ai piccoli, condannati soprattutto a causa di disabilità o anomalie congenite come l’albinismo, venivano attribuiti speciali poteri in grado di causare dolore, malattie (come l’ebola) e morte. (fonte: Agenzia Fides)

Per approfondire: http://www.avvenire.it/Mondo/Pagine/morto-un-altro-missionario-virus-ebola.aspx