Mons. Kaigama: “Anche da noi una grande manifestazione come a Parigi, per dire no a Boko Haram”, petizione per richiedere l’intervento dell’ONU
“Penso alla grande manifestazione di Parigi contro le uccisioni avvenute in Francia. Auspico anche qui una grande manifestazione di unità nazionale che superi le divisioni politiche, etniche e religiose, per dire no alla violenza e trovare una soluzione ai problemi che affliggono la Nigeria”. – Mons. Kaigama, Presidente della Conferenza Episcopale Nigeriana
Per rispondere all’appello di Mons. Kaigama, è stata pubblicata su CitizenGo una petizione per richiedere l’intervento dell’ONU a difesa dei cristiani e delle popolazioni civili brutalmente uccise da Boko Haram in Africa centrale, dove il gruppo islamista sta mietendo ogni giorno vittime su vittime.
Riportiamo il testo della petizione:
“Mentre il mondo guardava Parigi per solidarizzare con la tragedia, il gruppo islamista Boko Haram provocava una nuova disgrazia in Nigeria. Hanno letteralmente sterminato una popolazione, tra le 2000 e le 3000 persone. “Sono arrivati con armi automatiche e lanciagranate “, raccontano i pochi superstiti. A peggiorare le cose, lo scorso fine settimana designarono bambine di 10 anni come kamikaze suicide. Un orrore! Nell’offensiva di sabato sono morte 19 persone, la domenica sono state uccise altre 10. Un vero e proprio genocidio cristiano. Tutto questo si somma al sequestro delle 200 bambine dello scorso anno, ai 15.000 omicidi, le 135.000 persone fuggite in Camerun, Ciad e Niger e gli 850.000 sfollati.
Il Presidente della Conferenza Episcopale della Nigeria, mons. Ignacio Ayan Kaigama chiede una dimostrazione di solidarietà come quella realizzata per gli attentati a Parigi. “No alla violenza contro le divisioni politiche, etniche e religiose. ” Anche Papa Francesco, dallo Sri Lanka, ha denunciato gli attentati: “Per il bene della pace, non si dovrebbe mai permettere che le credenze religiose siano usate per giustificare la violenza e la guerra”. Come se non bastasse, Boko Haram – alleato dello Stato islamico – ha preteso di occupare la base militare del lago Chad al confine con il Niger, Ciad e Camerun. Hanno fallito e causato 143 vittime, ma ora il problema è internazionale. L’esercito nigeriano ha richiesto aiuto internazionale.
Dall’ufficio dei diritti umani di Ginevra, è stata dimostrata solidarietà e il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha affermato che l’ONU è disponibile a intervenire. Cosa aspetta? Quanti altri morti servono? A nessuno sembra importare, forse perché la maggior parte sono cristiani?Il prossimo 14 febbraio si terranno le elezioni presidenziali e il processo di pace non è garantito…”