Novità e ringraziamenti dal Sud-Sudan

SudSudanCiao a tutti.

Come ricorderete, i progetti aperti in Sud Sudan erano stati forzatamente sospesi con il peggiorare della guerra civile e il rientro in Umbria del nostro p. Marco, il 19 luglio.

Grazie a Dio, però, l’evolversi della situazione aveva permesso, il 1° settembre, il rientro a Juba di due frati – tra cui Federico Gandolfi, della Provincia ofm laziale – che hanno potuto riprendere, pur tra mille difficoltà, l’attività pastorale e caritativa.

Le vostre offerte già accantonate (e precedentemente “congelate”) vengono quindi ora utilizzate dai frati secondo le nuove e mutevoli esigenze che, di volta in volta, si presentano.

Ecco, in proposito, una recente testimonianza di fra Federico (vedi anche il suo blog):

Carissimi
pace e ogni bene.

Prima di tutto grazie per l’aiuto a sostegno delle missioni e soprattutto per noi qui in Sud Sudan, il più giovane paese Africano e vittima di decenni di guerre, prima contro il Sudan e poi rovinato da una guerra civile che fa fatica a smettere.

Come frati viviamo nel tessuto locale, ci immergiamo nelle loro vite fatte di tantissime fatiche ma anche di relazioni belle che sono quella flebile speranza per un futuro migliore.

Nel dicembre del 2013 era scoppiata una prima guerra civile che aveva visto coinvolte le due tribù più numerose e fino ad oggi il processo di pace stenta a procedere. Questo provoca una massiccia presenza di esercito in diverse aree del paese così come una forte presenza di gruppi armati definiti ribelli. Ovviamente chi più ci rimette sono i civili, costretti, spesso, ad abbandonare la loro terra. E questo è proprio uno dei casi in cui, come frati minori, abbiamo deciso di intervenire.

Degli otto villaggi fuori Juba dove prestavamo servizio, solo uno è rimasto, al momento. Negli altri sette villaggi le comunità hanno deciso di lasciare casa, terra e spesso anche qualche animale necessario per il sostentamento, e venire a Juba oppure provare un viaggio più rischioso verso Paesi confinanti.

Grazie alla generosità di molti benefattori siamo stati in grado di aiutare, e continuiamo a farlo, la comunità di Kulipapa che, lasciando il villaggio, è ora a Juba. La prima notte abbiamo ospitato più di 100 persone nella nostra chiesa e la mattina abbiamo offerto the e pane per tutti; poi chi da una parte chi dall’altra ha trovato una sistemazione ma si trova ora nell’impossibilità di provvedere al proprio sostentamento. Con le vostre offerte abbiamo comprato cibo in abbondanza che è distribuito proprio in questi giorni, più altri materiali necessari per ospitare intere famiglie.

Inoltre, anche grazie ad un’associazione di Roma che si chiama “La civiltà dell’amore”, portiamo avanti un progetto diretto ad aiutare famiglie in stato di bisogno. I destinatari sono papà in paesi poveri che abbiano un lavoro ma che non permetta loro di mantenere la propria famiglia. Requisito fondamentale è appunto che i destinatari abbiano già un lavoro e non siano quindi mantenuti da soli benefici esterni.

Ovviamente benediciamo e ringraziamo tutti quelli che hanno permesso la realizzazione di tutto questo, ogni singola offerta raggiunge un destinatario bisognoso che non ha altra possibilità se non quella di affidarsi alla Provvidenza che si concretizza nei gesti generosi di molti, italiani e non.

Vi auguro ogni bene e mendico ancora le vostre preghiere!

Pace e Bene

Federico