Nonna Vanda

Anche ad Almaty il lavoro non manca: basta guardarsi un po’ intorno, anche solo tra i vicini, e subito si vede che c’è bisogno di qualcosa.
Nonna Vanda vive con la figlia (che, tra un’ubriacatura e l’altra, cerca di lavorare un po’) e due nipoti che cerca di educare e mandare a scuola come può. Qualche tempo fa ha avuto un ictus che le ha reso difficile sia il camminare che vari movimenti in genere e si è lasciata prendere dallo scoraggiamento e dalla disperazione, come spesso accade quando ne hai già tante e te ne succede ancora qualcuna.
Con alcuni amici del nostro Centro Italiano (MASP) siamo andati a trovarle: il cortile sembrava una discarica pubblica (non siamo riusciti a capire da dove arrivasse tanta immondizia!) e in casa non era molto meglio. Da non molto avevano chiesto ad un idraulico di portare i tubi dell’acqua in casa, ma il soggetto aveva preso un sacco di soldi e non aveva isolato adeguatamente l’ultimo pezzo di tubatura, con il rischio di rimanere senz’acqua durante l’inverno. 
All’inizio nonna Vanda non voleva lasciarci fare nulla… allora abbiamo deciso che le due ragazze chiedessero un po’ di the, da mangiare con i biscotti che avevamo portato, così noi uomini siamo rimasti liberi di fare pulizia ed ordine in cortile e cominciare ad isolare il tubo. Quando, dopo un’ora, nonna Vanda si è insospettita circa la nostra assenza ed è uscita, visto il cambiamento radicale del cortile si è precipitata anche lei a a fare qualcosa.
Quando siamo tornati la seconda volta, per aggiustare il lavandino in casa e fare altri piccoli lavori che erano rimasti, con nostro grande stupore ci siamo trovati cortile e casa puliti e in ordine e, ad aspettarci, anche la figlia e i bambini che con orgoglio aspettavano i nostri complimenti… che sono arrivati con grande gioia!
La maggior parte delle volte, la semplice compagnia e il prendersi cura riescono a mettere in moto quelle persone che avevano ormai deciso di non lottare più.
fr. Luca Baino