NIGER – Chiese e conventi incendiati, chiuse scuole e dispensari
Niamey (news riportata da Agenzia Fides) – “Tra venerdì 16 e sabato 17 gennaio, varie chiese e comunità religiose del Niger hanno subito danni ingenti a causa dei manifestanti che protestavano contro le pubblicazioni del settimanale francese Charlie Hebdo. Nelle diocesi di Maradi e di Niamey, varie chiese sono state incendiate, insieme ad alcune case religiose. Altre chiese protestanti sono state anch’esse colpite dai manifestanti”. Lo conferma all’Agenzia Fides padre Nicolas Ayouba, Superiore dei Redentoristi del Niger. La notizie, seppur della scorsa settimana, è trapelata solo in queste ore.
A Niamey sono state incendiate e saccheggiate le chiese di S. Paolo, S. Agostino, S. Gabriele, S. Giovanni, S. Teresa e S. Giuseppe, così come due conventi di religiose. A causa della situazione, sono state sospese tutte le celebrazioni domenicali.
L’Amministratore apostolico di Nyamey, Sua Ecc. Mons. Michel Cartatéguy, ha dichiarato alla Radio Vaticana: “Come comunità cristiana, siamo ancora sotto shock. Tutte le nostre chiese – 12 su 14 – sono state completamente saccheggiate: non c’è rimasto più nulla… tutto è bruciato. Soltanto la cattedrale è rimasta in piedi, perché su mia richiesta è stata sorvegliata a oltranza. Ma non so fino a quando questo sarà possibile. Abbiamo sospeso ogni attività della missione cattolica; abbiamo chiuso le nostre scuole, i nostri dispensari… Noi non riusciamo a capire quello che sta succedendo. Io ho convocato tutti i sacerdoti e i responsabili delle comunità per pregare in silenzio, e abbiamo meditato sull’amore per i nemici. Molti nostri religiosi, che oggi hanno perso tutto, sono stati protetti e lo sono ancora, da famiglie musulmane. Io ho detto alle più alte autorità: ‘Non abbiamo niente contro la comunità musulmana, al contrario’. Anzi, dobbiamo ulteriormente rafforzare i legami di unità, di fratellanza che abbiamo costruito”.
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AGGIORNAMENTO del 22/01/2015 delle 15: I Vescovi del Niger hanno sospeso “fino a nuovo ordine” tutte le attività della Chiesa cattolica (scuole, centri di sanità, opere caritative e di sviluppo) a seguito dei saccheggi delle chiese e delle infrastrutture della nostra istituzione, e della profanazione dei nostri luoghi di culto. Un comunicato stampa inviato all’Agenzia Fides dice che tale “provvedimento ci permetterà di pregare e di leggere, in serenità, gli avvenimenti dolorosi che abbiamo subito”.
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