Le ultime notizie dal Sud Sudan

La ripresa dei combattimenti in Sud Sudan rischia di aggravare una situazione di per sé “disastrosa”, allontanando la speranza di un soluzione politica della crisi: lo ha detto proprio ieri all’agenzia MISNA una missionaria comboniana, che si trova nella regione petrolifera del paese dove ieri sono ripresi gli scontri armati.
Secondo informazioni per ora non confermate, ieri sera unità ribelli legate all’ex vice-capo di Stato Riek Machar hanno assunto il controllo di Bentiu. La città è il capoluogo della regione di Unity, cuore dell’industria petrolifera del Sud Sudan. Bentiu era accerchiata da tempo perché diverse zone di Unity erano restate sotto il controllo dei ribelli anche dopo la controffensiva dell’esercito a maggio.
Secondo la missionaria, è improbabile che i combattimenti di ieri abbiano causato stragi di civili perché nei mesi scorsi la stragrande maggioranza della popolazione non era rientrata a Bentiu ritenendo la città insicura. La città ha un valore strategico perché situata in prossimità dei pozzi dai quali l’economia nazionale dipende completamente.
Il timore diffuso è che la fine della stagione delle piogge e la maggiore facilità negli spostamenti possano aggravare ulteriormente la situazione. Anche durante la Seconda guerra civile del Sudan si combatteva sempre durante la stagione secca.
“Il rischio – dice una delle fonti – è che accada come nella prima metà dell’anno: ad Addis Abeba si tratta e in Sud Sudan si spara”. Il riferimento è alle trattative che hanno condotto alla firma di diversi accordi di cessate-il-fuoco, mai rispettati. Appare in salita anche la nascita di un esecutivo di unità nazionale, nel quale siano rappresentate forze governative, ribelli e oppositori privi di un braccio armato.