Le ultime notizie dal continente africano

Le notizie delle ultime ore raccolte dall’Agenzia di informazione internazionale Fides

NIGERIA – “Non c’è modo di prevenire questo genere di attentati. Non si può bloccare una città come Abuja con controlli a tappeto” dice all’Agenzia Sua Eminenza il Cardinale John Olorunfemi Onaiyekan, Arcivescovo di Abuja, la capitale federale della Nigeria, dove ieri una bomba esplosa in un centro commerciale ha provocato la morte di 21 persone. L’attentato non è stato rivendicato ma si sospetta che sia stato commesso dagli integralisti islamici di Boko Haram, che si sono resi responsabili nei giorni scorsi del rapimento di 90 giovani, tra ragazze, ragazzi e bambini, dopo i raid in alcuni villaggi nel nord del Paese. Il gruppo già detiene circa 200 ragazze rapite nella loro scuola ad aprile.

R.D.CONGO – Nella Repubblica Democratica del Congo l’alto tasso di povertà e la diffusa superstizione portano a drammatiche conseguenze: molte bambine vengono ritenute le dirette responsabili di disgrazie familiari e, accusate di possedere poteri occulti, finiscono per la strada.

GUINEA, SIERRA LEONE, LIBERIA -L’ebola continua a diffondersi in Guinea, Sierra Leone e Liberia. Pazienti affetti da questa malattia infettiva sono stati identificati in più di 60 località dei tre Paesi coinvolti e questo complica gli sforzi per trattare i pazienti e limitare l’epidemia. Occorre un massiccio dispiegamento di risorse da parte dei governi dell’Africa occidentale e delle organizzazioni umanitarie per tenerla sotto controllo. La portata attuale dell’epidemia non ha precedenti in termini di distribuzione geografica, persone colpite e decessi: secondo gli ultimi dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ci sono stati 528 casi e 337 decessi dall’inizio dell’epidemia. È la prima volta che in questa regione si diffonde l’ebola: le comunità locali hanno ancora paura della malattia e guardano le strutture sanitarie con sospetto.

SUDAN – A Nyala, capitale del Sud Darfur, ci sono oltre 4500 bambini senzatetto, la maggior parte in età scolare. E’ quanto ha comunicato il Governatore dello Stato in una conferenza stampa. Secondo il Ministero degli Affari Sociali dello Stato, le condizioni nel Paese devastato dalla guerra, in particolare nel Sud, stanno dando vita ad una generazione di tossicodipendenti.

SUD SUDAN – “Fermate la guerra e iniziate a parlare”. È il pressante appello lanciato dai leader religiosi cristiani e musulmani al governo e ai ribelli del Sud Sudan perché applichino gli accordi di pace (compresa la formazione di un governo di unità nazionale) senza ulteriori ritardi, al fine di risparmiare nuove sofferenze alla popolazione stremata da sette mesi di guerra.