Le ultime news dal continente africano
LIBERIA – Migliaia di orfani, la Presidente chiede aiuto
Solo in Liberia i bambini rimasti orfani a causa dell’epidemia di ebola sono 3000: lo ha detto la presidente Ellen Johnson-Sirleaf, sottolineando la necessità di un impegno di assistenza sociale che vada al di là dell’emergenza sanitaria. “Ebola ha reso orfani 3000 bambini, che ora hanno bisogno di sostegno” ha affermato il capo dello Stato, evidenziando d’altra parte i progressi delle ultime settimane nella lotta contro il virus. Secondo Sirleaf, non si registrano nuovi contagi in 13 dei 15 distretti della Liberia ed è possibile che non vi siano più casi già entro fine febbraio. Nell’ultimo anno in Africa occidentale l’epidemia di ebola ha causato oltre 9000 vittime, perlopiù in Liberia, Sierra Leone e Guinea.
NIGER – Violenze anticristiane: i Vescovi riaffermano la loro amicizia con la comunità musulmana
“Vogliamo rinnovare la nostra amicizia e fratellanza all’insieme della comunità musulmana del nostro Paese” scrivono i Vescovi del Niger in un messaggio alla comunità musulmana dopo le violenze anticristiane che hanno pesantemente colpito la Chiesa nei giorni scorsi. Precisando di parlare “in comunione profonda con le nostre comunità duramente provate dagli avvenimenti inattesi e tragici subiti senza comprenderne le ragioni”, i Vescovi ringraziano tutti i musulmani “per i gesti e gli atti di solidarietà” dimostrati durante gli assalti alla comunità cristiana. “Siamo uniti nel dolore che condividete con noi. I nostri luoghi di culto e la maggior parte delle nostre infrastrutture sono state demolite ma la nostra fede è intatta” scrivono i Vescovi. “È con essa e con la vostra che costruiremo di nuovo quello che i nostri nemici comuni hanno deliberatamente voluto annientare”. La Chiesa cattolica in Niger ha sospeso fino a nuovo ordine tutte le sue attività (vedi Fides 22/1/2015): “Le attività della Chiesa cattolica, che non hanno altro scopo che quello di servire le popolazioni, riprenderanno poco a poco, dove è possibile, in funzione di ogni singola situazione”.
MAURITANIA – Il 4% della popolazione è composta da schiavi: i bambini nascono già con questo stigma
In Mauritania quando un bambino nasce da una madre schiava, anche lui è destinato alla stessa sorte e si porta dietro questo stigma per tutta la vita. Si tratta di famiglie di pastori e contadini che vivono nelle regioni rurali, e di domestici in quelle urbane. E’ quanto dichiara il Presidente di SOS Schiavi, una organizzazione civile mauritana, costituita da ex schiavi e schiavi, per la tutela dei diritti umani con l’obiettivo fondamentale di eradicare questo fenomeno, nonostante sia stato ufficialmente abolito nel 1985 ma che è rimasto impunito. La pratica della schiavitù e la sua impunità sono ora di nuovo al centro del dibattito nel Paese, dopo che lo stesso Presidente di SOS Schiavi è stato condannato pochi giorni fa a due anni di carcere per aver organizzato illegalmente una manifestazione antischiavista. Nel 2013 le Nazioni Unite gli avevano dato il premio per la sua “lotta non violenta contro la schiavitù”. In mancanza di statistiche ufficiali, la ong Global Slavery Index, che lotta contro la schiavitù a livello mondiale, ha messo la Mauritania al primo posto tra i Paesi schiavisti, con 155 mila schiavi, ossia il 4% della popolazione.
MALAWI – Colera, fame, malattie: nuove minacce per migliaia di alluvionati in Malawi e Mozambico
Strade, ponti, scuole, infrastrutture di ogni genere, migliaia di ettari di terreno andati persi, bestiame morto annegato: questo il bilancio delle piogge torrrenziali che si stanno abbattendo da oltre un mese su Malawi e Mozambico. Finora sono oltre 300 mila le persone colpite dalle alluvioni nei due Paesi africani, e si prevede un ulteriore aumento di questa cifra. Gli sfollati sono in tutto circa 150 mila. Ci sono ancora diversi dispersi in Malawi oltre a centinaia di persone che continuano ad essere isolate, senza cibo, acqua, servizi igienico sanitari o elettricità. A tutti questi problemi si aggiungono i focolai di allevamenti di mosquito, vettori di malattie come la malaria, che hanno anche contaminato l’acqua dei pozzi. (approfondimento)
COSTA D’AVORIO – “La società ivoriana è malata sul piano spirituale e morale” denunciano i Vescovi
“La corsa sfrenata al facile guadagno e al potere minaccia la coesione sociale e la stabilità del Paese” affermano i Vescovi della Costa d’Avorio nel messaggio pubblicato al termine della loro Assemblea plenaria di gennaio. “Dopo un decennio di crisi profonda che ha dolorosamente segnato la storia della Costa d’Avorio, scuotendo la coesione sociale, siamo giunti al momento della riconciliazione e della ricostruzione del nostro Paese” afferma il messaggio, facendo riferimento alla crisi scoppiata nel settembre 2002 che ha visto la Costa d’Avorio divisa in due parti, risolta solo nel 2011. La ricostruzione e la riconciliazione nazionali sono però minacciate, secondo i Vescovi, dalla “corsa sfrenata al facile guadagno e al potere, che comportano derive dalle conseguenze incalcolabili”. I Vescovi denunciano in particolare i sacrifici umani dei quali sono spesso vittime gli albini e i bambini, soprattutto da parte di persone alla ricerca di ricchezza e potere . “Non è raro trovarsi di fronte allo spettacolo triste e orribile di corpi mutilati, di albini massacrati, di tombe profanate, di scheletri esposti a disprezzo della dignità dell’uomo”. A questo si aggiungono i tanti giovani vittime di alcool e droga, o che finiscono per entrare a far parte di bande di taglieggiatori di strada. “La società ivoriana è quindi malata sul piano spirituale e morale” concludono Vescovi, che lanciano un appello perché ciascuno faccia la propria parte, dai politici ai capi religiosi, dalle famiglie ai leader tradizionali.
CENTRAFRICA – La Caritas: necessari più fondi per i rifugiati e gli sfollati centrafricani
Occorrono più fondi per aiutare i rifugiati originari della Repubblica Centrafricana accolti negli Stati confinanti, ha affermato Mons. Robert J Vitillo, delegato presso le Nazioni Unite a Ginevra per la Caritas Internationalis. Mons. Vitillo ricorda che il piano predisposto dalle agenzie ONU ha un budget per il 2015 di 331 milioni di dollari, ma le Ong presenti sul terreno di questa somma riceveranno solo 14 milioni di dollari. Circa 190.000 persone sono fuggite dal Centrafricana da quando, nel dicembre 2013, le milizie anti-balaka hanno investito la capitale Bangui, cacciando il governo formato dagli ex ribelli Seleka. Queste persone si sono aggiunte alle 230.000 rifugiatesi nei Paesi vicini nei mesi precedenti, portando il totale dei rifugiati provenienti dal Centrafrica a circa 425.000. I principali Paesi di accoglienza sono Camerun, Ciad e Repubblica Democratica del Congo. In questi Stati la Caritas ha avviato programmi di formazione professionale a favore dei rifugiati oltre a fornire assistenza in campo educativo, sanitario (compresa l’erogazione di acqua potabile) e alimentare. Mons. Vitillo ha infine lanciato un appello per soccorrere anche le centinaia di migliaia di sfollati interni accolti in campi di fortuna nella stessa Repubblica Centrafricana. Le sole strutture della Chiesa cattolica accolgono più di 80.000 sfollati interni, ai quali la Caritas sta fornendo assistenza.
EGITTO – Il governo egiziano assegna terreni per la costruzione di nuove chiese nella capitale
Un terreno di 30 ettari messo a disposizione del Patriarcato copto per costruire strutture e uffici collegati alla Cattedrale cairota di San Marco, e altri tre apprezzamenti più piccoli di terra, assegnati per essere destinati alla costruzione di tre nuove chiese (due copte ortodosse e una copta evangelica) in tre diversi quartieri del Cairo: queste le disposizioni ratificate di recente dal ministero egiziano per l’edilizia, i servizi e le comunità urbane, rese note dallo stesso titolare del dicastero, il ministro Mostafa Madbouly. Alla fine dello scorso ottobre, i rappresentanti delle principali Chiese e comunità cristiane presenti in Egitto avevano inviato al governo la bozza di un disegno di legge sulla costruzione delle chiese.
News riportate sui portali di Agenzia Fides e MISNA