Le sfide ambientali in Africa aspettando la COP21 di Parigi
Articolo pubblicato dal mensile NIGRIZIA
L’Unione africana ha celebrato il 3 marzo la Giornata africana dell’ambiente, ribattezzata nel 2012 Giornata Wangari Maathai (premio Nobel per la pace).
«L’ambiente fa ormai parte integrante del vocabolario politico africano», afferma Fatimata Dia, direttrice dell’Istituto della francofonia per lo sviluppo sostenibile (Ifdd). «Questa giornata è la prova della presa di coscienza, a tutti i livelli della società africana, della necessità di preservare l’ambiente per uno sviluppo sostenibile», aggiunge.
«È in seguito alla conferenza internazionale di Rio+20 tenutasi nel 2012 che i responsabili politici africani si sono resi conto che la protezione dell’ambiente andava di pari passo con la lotta alla povertà e per lo sviluppo».
«Studi scientifici hanno mostrato che il problema dell’ambiente era strettamente legato alla problematica più globale dello sviluppo umano. Le nostre azioni si sviluppano intorno a tre preoccupazioni sottolineate a Rio: i cambiamenti climatici, la desertificazione e la protezione della biodiversità».
L’Ifdd si preoccupa di accompagnare gli attori locali e di elaborare un programma di strategie nazionali di sviluppo sostenibile. Un lavoro fatto con le agenzie specializzate in ambiente delle Nazioni Unite, come Pnud, Pnue, Unitar, per un bilancio di 500mila euro l’anno.
I problemi che l’Africa si trova ad affrontare sono: siccità, desertificazione, accelerazione della deforestazione, erosione dei suoli, aumento delle temperature, diminuzione delle precipitazioni, perturbazione dei bilanci idrici, diminuzione della fertilità dei suoli e della biodiversità, tutti fenomeni legati alle pratiche capitalistiche e intensive dell’agricoltura, all’esodo rurale e l’espansione anarchica delle città.
Si tratta, quindi, di lottare contro la desertificazione in Africa, rafforzando la produttività agricola e la sicurezza alimentare. Ma per questo bisogna sensibilizzare tutti gli attori a livello comunitario, nazionale, regionale e continentale sulla desertificazione e lo sfruttamento sostenibile delle terre. Altrimenti i contadini continueranno a rubare terra alla foresta per trovare risorse essenziali alla sussistenza. Bisogna arrivare a un uso razionale delle risorse naturali, acqua e terra in primis, per la messa in sicurezza dello sviluppo agricolo in Africa. La gestione sostenibile dell’ambiente è evidentemente fondamentale per garantire la sicurezza alimentare, la pace e la stabilità in Africa. L’armonia tra l’essere umano e l’ambiente è condizione essenziale per uno sviluppo nazionale e mondiale sostenibile.
L’Africa prende sul serio le minacce che fanno pesare sul suo sviluppo e le sue economie in piena crescita i cambiamenti climatici che saranno al centro delle discussioni della conferenza di Parigi sul clima, a fine anno. Ma i 53 paesi africani riusciranno a stabilire una strategia comune così da pesare nei negoziati di Parigi? Non è così certo!