La libertà di un SI! [prima parte]
[Prima parte]
Alcuni giorni mi succede di fermarmi a pensare, a ricordare quanto sia stata forte per me questa lunga ma allo stesso tempo brevissima esperienza!
A distanza di ormai quasi 5 mesi, continuo a pensare costantemente al Congo…
Ogni giorno, quando sconnetto il cervello dallo studio sempre più pressante, il mio primo pensiero vola alla missione, al Cogno, al mondo che è lì che chiama ad un telefono a cui vorrei rispondere…ma per ora è meglio che continui a squillare…
PERCHE’ PARTIRE??? mah…. qualcuno pensava che vista la mia tendenza a voler vedere cosa ci sia fuori da qui, ormai volevo scoprire il mondo; qualcuno era convinto che fosse l’ennesima stravaganza… i più avevano smesso di chiedersi quali fossero le motivazioni che mi spingessero a fare scelte così “strane” : passare un test d’ingresso all’università di architettura (e non entrare perché consapevole che dentro il cuore c’è qualcosa che va oltre la laurea) e iniziare a fare piccoli lavoretti per guadagnare qualche soldo…
PER FARE COSA?
…ciò che il Signore vorrà…..
Ecco perché in casa quasi tutti non condividevano più le mie scelte, in fraternità nessuno sapeva più cosa avrei voluto fare nella vita…e i miei ex compagni di classe, ormai tutti all’università, sgranavano gli occhi quando dicevo che avevo lasciato il percorso di studi… nessuno immaginava che io, che da anni dicevo che avrei fatto a tutti i costi l’architetto, una volta rientrata all’università, avrei rinunciato a quel tanto agognato posto per capire se davvero quella fosse la mia strada…..
Tutto colpa, o meglio merito di una conversione, che ai tempi era recentissima…. e che mi aveva portato ad ascoltare per la prima volta il mio cuore e non solo quello che nella vita mi era più semplice e spontaneo da fare… Per la prima volta scoprivo che i miei desideri non erano così grandi come pensavo, per la prima volta sentivo che potevo sognare di più, potevo fare di più…. potevo DONARE LA MIA VITA…altro che disegnare e costruire case… (lavoro che ancora oggi ritengo spettacolare e necessario!) potevo mettere in piedi l’opera architettonica più bella… bastava spendere la propria vita!
Ma che cercavo di più?
E così ho iniziato a demolire tutte le certezze e le proiezioni che mi portavo dal passato! TUTTO significa tutto…non avevo più niente di sicuro…ero nelle mani di Dio e basta!
Era da un po’ che un mio amico fraticello mi aveva proposto un’esperienza di un mese in giro per il mondo (destinazione da non scegliere) come missionaria, ma per partire era necessario un corso che mi preparasse e verificasse quali fossero le vere motivazioni che mi spingevano a partire….contemporaneamente intorno a me stavano emergendo pressoché ovunque esperienze missionarie: frati che erano stati in missione e tornando mi avevano raccontato delle loro esperienze…. in una di queste comparve anche la figura di un frate fisioterapista che lavorava in Burundi con bambini disabili…iniziai a considerare nuovamente la possibilità di fisioterapia, abbandonata appena dopo aver visto che sarebbe stato impossibile entrare al test d’ingresso….piano piano i puntini iniziarono ad unirsi, ma non fu semplice pensare di abbandonare le mille certezze che mi ero fatta sul mio futuro da architetto per ritentare una strada così tanto trafficata ma in cui pochi arrivavano alla meta come fisioterapia…
Ricordo che in avvento fui colpita da una parola fortissima sulla reazione di Maria all’annuncio dell’angelo… Lei disse sì, non si chiese dove sarebbe finita con quel sì, si è fidata di Dio… per Lui nulla è impossibile…e io cosa stavo aspettando???? basta pensare…. è necessario agire!
Iniziai i corsi e mi affidai completamente….feci la spugna, ascoltai! e intanto la mia vita stava cambiando completamente…totalmente…
la prima tappa fu il mio punto debole, una volta conclusa quella, però, le altre mi avevano fortificata e convinta sempre più che partire era la cosa giusta!
PARTIRE PERCHE’? perché dentro il cuore io sentivo questo: spendere la mia vita per gli altri…. e gli altri che sentivo di dover aiutare non parlavano nemmeno la mia lingua, quegli altri erano diversi in cultura, lingua, religione…. in tutto… per il luogo, le abitudini, lo stesso clima…TUTTO!
non volevo né la vacanza, né il viaggio stravagante…. VOLEVO LA RISPOSTA alla domanda più grande che affiorava dal mio cuore…. perché sentivo questa fortissima attrazione, questa fortissima chiamata da un posto fuori dal mio immaginario???
non so…. DICO SI….ci penserà il Signore…..