La libertà di un Si! [seconda parte]

SAMSUNG DIGITAL CAMERA

vedi [Prima parte]

E così il 24 Luglio io e Marianna (la prima compagna missionaria con cui ho condiviso questa esperienza) siamo partite per Brazzaville, la capitale del Congo!

E che capitale!!!!…baracche, strade di sabbia (esclusa la strada principale che è asfaltata!)

e nonostante tutto, nonostante la povertà,la desolazione….quel posto mi ha incrinato il cuore…. non è entrato bussando….ha distrutto il muro che c’era dentro….

sono stata catapultata in una casa di ragazzi di strada, la casa dei fratelli ” Ndako ya bandeko”, dove c’erano appunto ragazzi, dai 12 ai 20 anni, (alcuni quindi anche miei coetanei) senza conoscere la loro lingua : il lingala e parlando solo francese, senza conoscere le loro abitudini, senza capire subito (come avrei voluto) quale fosse il mio compito lì dentro, i miei impegni e tutto quello che avrei dovuto fare….

E qui sono nate le difficoltà più grandi! Organizzare il tempo senza avere compiti precisi ( tra l’altro il tempo sembrava non passare mai ) , cercarsi un impegno…quando magari eri partito con l’idea che avresti senza dubbio fatto tanto, tutto di quello che ti avrebbero detto di fare (da bravo occidentale iper indaffarato! )….  e invece ciò che ti veniva chiesto era “perdere” tempo con i ragazzi, organizzarlo tu, semplicemente stando con loro….

i primi giorni sono stati durissimi per me… i ragazzi comunicavano tra di loro in lingala e entrare in contatto con loro non era semplice, erano schivi, diffidenti…. e a me sembrava impossibile trovare un contatto, pensavo solo al giorno in cui sarei tornata… eppure la delusione era fortissima…. io che sognavo una vita tra quelle persone, in mezzo a quel popolo… perchè reagivo così???…..

Mi hanno aiutato tantissimo le persone che con me hanno condiviso questo mese, soprattutto le mie due compagne di viaggio!

E finalmente uno dei primi giorni di agosto, dopo quasi due settimane di disorientamento ho capito che la strada era ancora una volta dire di sì al Signore…fidarsi di Lui!

Ricordo una sera in cui un ragazzo stava parlando con Marianna ma non riuscivano a capirsi, allora mi hanno chiesto aiuto: lui e alcuni degli altri più grandi mi chiedevano di tradurre il loro discorso in modo che Marianna potesse comprenderlo…e così ho fatto… ma il discorso era davvero coinvolgente…così ad un certo punto ho preso la palla al balzo e ho iniziato a parlare anche io con loro…un po’ facevo da mediatore linguistico e un po’ ci mettevo del mio…quella sera è stata il punto di contatto con i ragazzi, da quel giorno infatti sono iniziate le condivisioni più belle: le condivisioni di vita! e allora ho riportato la mia mente in Congo…senza pensare al ritorno!

L’esperienza che tuttavia mi ha aiutato a buttarmi definitivamente è arrivata alcuni giorni dopo, il giorno in cui parlando con una volontaria che vive in centro città ho tirato fuori tutto ciò che sentivo nel cuore…e lei mi ha consigliato di vivere fino in fondo l’esperienza…di restare con tutto laggiù…non solo fisicamente, anche spiritualmente e mentalmente! Solo allora ho allentato i miei contatti con casa e ho potuto vivere la missione fino alla fine al 100%…. a quel punto i giorni volavano, il tempo ce n’era troppo poco per fare tutto…e la mente non viaggiava più come prima, ora era lucida….e il cuore, nonostante fosse sgretolato in mille pezzettini… era pieno di gioia!

Parlare con i ragazzi,ascoltare le loro storie incredibili, condividere pensieri, posizioni religiose… ricordo ancora una lunghissima chiacchierata fatta con uno di loro sul ruolo delle donne nella famiglia… e la bellezza nel vedere che dall’altra parte non c’erano interlocutori pronti a sopraffarti per affermare il loro punto di vista ….ma persone disponibili all’ascolto, al confronto!

Quando ho iniziato a vivere questa esperienza con tutte le mie forze…. era ora di tornarmene a casa….dovevo riabbracciare e risentire le persone che mi stavano aspettando… e questa mi sembrava una ingiustizia enorme….proprio ora che stavo iniziando a carburare….e mentre ci ripenso continuo a vedere i mille discorsi lasciati in sospeso, le partite di calcio col pallone che andava sempre a finire oltre il muro, i bagni al fiume con tuffo dalla palma, il bucato fatto a mano, il sole che ha sempre il colore del tramonto e la luna che sembra sempre sdraiata sulla sua gobba, come un viso che sorride!

a distanza di tutto questo tempo, più ripenso a Brazzaville, alle cose che mi mancano e a quelle che non mi mancano affatto… e più spero di poter al più presto tornare per finire quei discorsi lasciati in sospeso….nonostante il dolore e la povertà che quella terra trasuda!

Anche se i dubbi non hanno ricevuto risposte, anzi sono sensibilmente aumentati… nutro la speranza certa che questa esperienza non rimarrà tale! 🙂