La Chiesa indiana si mobilita contro il lavoro forzato

(Agenzia MISNA del 30/5/2014) – Il Consiglio nazionale delle Chiese in India (Ncci) ha dato la sua adesione alla campagna per chiedere al nuovo governo indiano di optare per un nuovo protocollo internazionale con l’obiettivo di porre fine al lavoro forzato.
La campagna è stata programmata in occasione del 103° congresso dell’Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo) in corso a Ginevra fino al 12 giugno. Gli incontri prevedono, tra l’altro, la discussione e l’elaborazione di un protocollo complementare alla Convenzione sul lavoro forzato adottata nel 1930.
foto-dell-anno-2010-87_650x435“Poiché il paese ha già ratificato la Convenzione sul lavoro forzato – ha sottolinea il Consiglio nazionale delle Chiese – l’India deve assumere un ruolo di leadership nell’accettare il Protocollo. Il governo indiano non ha ancora comunicato la sua posizione; forse si limiterà ad accogliere la Raccomandazione ma non il Protocollo perché la Raccomandazione non è vincolante. Il Protocollo sarà estremamente utile per garantire i diritti degli indiani che lavorano in altri paesi e mostrerà anche la nostra determinazione ad affrontare le pratiche di lavoro forzato nel Paese “.
La decisione di includere l’elaborazione di un protocollo ha come obiettivo quello di colmare le lacune di attuazione, adottare misure di prevenzione, di protezione e di compensazione e raggiungere l’eliminazione del lavoro forzato in modo efficace.
Nel fissare l’agenda per la conferenza di quest’anno, Guy Ryder, direttore generale dell’Ilo, ha anche chiesto un’azione più decisa per porre fine al lavoro forzato. “Ci sono oggi 21 milioni di vittime del lavoro forzato nel mondo – ha sottolineato il dirigente – e se diamo uno sguardo a questa dura e inquietante realtà dobbiamo concludere che questo non è semplicemente il residuo di abusi di un’epoca passata. Il lavoro forzato sta mutando, sta ricreandosi in forme sempre più crudeli “.
Il nuovo Protocollo aiuterà ad avere una politica nazionale e un piano di azione per eliminare il lavoro forzato e adottare misure efficaci per l’identificazione, il rilascio e il pieno recupero di tutte le vittime. Nella regione Asia-Pacifico, secondo gli ultimi dati Ilo, c’è il maggior numero di lavori forzati nel mondo, circa 11,7 milioni, il 56 % del totale. [PL]