In Ucraina è emergenza umanitaria, richiamo alla legalità internazionale da parte della Santa Sede
E’ noto purtroppo a tutti il conflitto che si sta protraendo in Ucraina e che, secondo stime fatte da Agire, dall’inizio del conflitto ha visto più di 5mila persone perdere la vita.
Nelle ultime 24h ci sono stati 14 morti (9 soldati e 5 civili) e 79 feriti (53 civili e 26 soldati) che si aggiungono ai 978.482 sfollati interni (di cui 119.832 bambini) e ai 5.2 milioni persone direttamente colpite dal conflitto.
Nelle ultime due settimane si è registrato un incremento di violenze che ha aumentato il numero delle vittime e dei feriti tra la popolazione civile nell’est ucraino a seguito del collasso dei colloqui di pace di Minsk.
Questo inasprimento della situazione ha reso sempre più difficile le distribuzioni di beni di prima necessità alla popolazione civile sfinita dalle rigide condizioni meteo e da mesi di conflitto. La comunità internazionale si sta impegnando affinché gli aiuti arrivino alla popolazione civile e gli attacchi militari siano il più lontano possibile ai luoghi più densamente popolati. Nonostante ciò nelle ultime settimane circa 2.8mila persone, di cui 700 bambini, sono stati evacuati dalle città di Debaltseve, Avdviivka e Svitlodar e le vittime civili non sono diminuite. Intanto le forze occidentali si stanno riunendo per facilitare un accordo di pace tra Mosca e Kiev, che dovrebbe essere siglato entro il prossimo oggi.
Alla luce di questo la Santa Sede rinnova l’appello “a tutte le parti interessate” a riprendere i negoziati per porre fine al conflitto in corso in Ucraina, ricordando il monito di Giovanni Paolo II a trovare il coraggio di sostituire il diritto della forza con la forza del diritto.
Il nuovo invito al dialogo è contenuto in una dichiarazione di padre Federico Lombardi, direttore della Sala stampa della Santa Sede, diffusa ieri, nella quale, in particolare si ribadisce che anche l’appello di mercoledì 4 febbraio, quando Francesco parlò di “guerra fratricida” combattuta “tra cristiani”, era rivolto a tutti.
“La Santa Sede segue con attenzione le situazioni di crisi nelle varie parti del mondo, tra cui quella riguardante le regioni orientali dell’Ucraina. In presenza di un’escalation del conflitto che miete numerose vittime innocenti, il Santo Padre Francesco ha rinnovato in più occasioni l’appello a favore della pace. Con tali interventi il Papa, mentre invitava i fedeli a pregare per i morti e i feriti a causa delle violenze, sottolineava l’urgenza di riprendere i negoziati, quale unico percorso possibile per uscire dalla logica di un crescendo di accuse e reazioni. Di fronte alle diverse interpretazioni che sono state date alle parole del Papa ritengo utile precisare che Egli ha sempre inteso rivolgersi a tutte le parti interessate, confidando nello sforzo sincero di ciascuna per applicare le intese raggiunte di comune accordo e richiamando il principio della legalità internazionale, al quale la Santa Sede ha fatto riferimento più volte da quando è cominciata la crisi. Come ripeteva spesso San Giovanni Paolo II, l’umanità deve trovare il coraggio di sostituire il diritto della forza con la forza del diritto”.
“Il Santo Padre – conclude la nota di padre Lombardi – attende con gioia la visita Ad limina dell’Episcopato ucraino che si svolgerà nei giorni 16-21 febbraio. Sarà una ulteriore occasione per incontrare quei fratelli Vescovi, per essere informato direttamente sulla situazione di quel caro Paese, per confortare quella Chiesa e quanti soffrono e per valutare insieme cammini di riconciliazione e di pace”.
via Misna e Agire