Aggiornamenti dalla Striscia di Gaza

Gaza_Strip_map1“In questa nuova fase dell’offensiva chiediamo alle due parti di fare la distinzione tra civili e combattenti. Purtroppo nelle ultime ore sono stati colpiti civili e infrastrutture civili. L’aggravarsi della crisi sta causando sempre più danni umani e materiali”: è quanto detto all’Agenzia MISNA da una portavoce del Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr), Nadia Dibsy, contattata a Gerusalemme proprio in queste ore.
“I bisogni umanitari sono enormi. Il settore sanitario nella Striscia di Gaza sta fronteggiando un’emergenza e le ambulanze della Mezzaluna rossa lavorano 24 ore su 24 per trasportare i feriti. Sono centinaia di palestinesi che ci contattano per ricevere anche assistenza psicologica”.
Un’altra emergenza per Gaza, sotto assedio da più di dieci giorni, riguarda l’acqua.
“Alcuni tecnici dei servizi i per l’acqua sono stati uccisi mentre cercavano di sistemare un impianto. Sono state danneggiate molte infrastrutture idriche, privando di acqua decine di migliaia di persone” denuncia ancora la Dibsy.
L’avvio dell’offensiva di terra, la notte scorsa, ha spinto alla fuga quasi 20.000 persone, che si sono rifugiate presso uno dei 34 centri dell’Agenzia Onu per l’aiuto ai rifugiati palestinesi (Unwra) a Gaza. In neanche 24 ore il numero di persone in cerca di un riparo è quasi raddoppiato, passando da 22.000 a 40.000.
Dall’inizio delle operazioni militari israeliane, 100.000 palestinesi sono scappati da casa mentre le vittime sono state finora 274 e i feriti più di 2000. Nelle prime ore dell’offensiva di terra, fonti mediche palestinesi hanno registrato almeno 35 morti.
Il presidente palestinese Mahmoud Abbas ha invocato l’aiuto della Svizzera, per far rispettare le convenzioni internazionali sui diritti umani. In visita al Cairo ha anche chiesto alla Francia di contattare la Turchia e il Qatar che dovrebbero cercare di convincere Hamas ad accettare la tregua con Israele, proposta dall’Egitto. Ma non lasciano ben sperare le ultime dichiarazioni del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu che ha annunciato un’ “espansione significativa” dell’offensiva di terra.

In questo drammatico frangente, Papa Francesco ha fatto pervenire al parroco della parrocchia cattolica di Gaza un breve messaggio per testimoniare la sua vicinanza. “Sono vicino a voi, alle suore e a tutta la comunità cattolica. Vi accompagno con la mia preghiera e con la mia vicinanza. Che Gesù vi benedica e la Vergine Santa vi custodisca” si legge nel breve testo.
Il Pontefice ha anche telefonato personalmente ai presidenti di Israele e Palestina, Shimon Peres e Mahmoud Abbas.
In entrambe le conversazioni, il Vescovo di Roma – come già fatto durante il suo pellegrinaggio nella terra di Gesù e nell’invocazione di pace dell’8 giugno scorso nei Giardini Vaticani – ha assicurato la sua incessante preghiera e quella di tutta la Chiesa per la pace in Terra Santa e ha condiviso con i suoi interlocutori, che considera uomini di pace e che vogliono la pace, il bisogno di continuare a pregare.
Il Pontefice, infine, ha auspicato che “tutte le parti interessate e quanti hanno responsabilità politiche a livello locale e internazionale si impegnino per far cessare ogni ostilità, adoperandosi i in favore di una tregua, della pace e della riconciliazione dei cuori”.