Nonna Olia

Un giorno come tutti, entro in chiesa per la recita del Rosario, la celebrazione della s. Messa e il vespro e mi trovo una robusta nonnina seduta su una panca con diverse buste di plastica piene. Mi avvicino, la saluto e le chiedo come sta. Alla domanda se ha bisogno di qualcosa mi risponde con un sorriso:”No! Grazie”. E alla domanda se vuole fermarsi alla preghiera:”Si! Grazie”. Finita la preghiera mi avvicino e mi chiede sempre sorridente:”Dov’è il mio posto per dormire?”. Capisco che qualcosa non è chiaro. Con Nadia cerchiamo di capire da dove viene e, a fatica, dalle sue parole confuse, capiamo che viene dall’istituto psichiatrico di un paese ad un centinaio di km da Taldykorgan. Vista l’ora decidiamo di accoglierla nella piccola foresteria del convento. Nadia la aiuta a lavarsi mentre io le preparo qualcosa da mangiare. Il giorno successivo veniamo a sapere che lo stesso primario l’ha scaricata con le sue buste di plastica direttamente in chiesa così partiamo alla volta dell’istituto per incontrarci con il suddetto primario che ci accoglie e ci spiega la situazione: due anni fa la sorella e il figlio hanno deciso di andare a vivere in Russia. Venduta la casa, non volendo portare con se nonna Olia a causa dei suoi problemi psichiatrici, la lasciano alla stazione dove viene raccolta dalla polizia. Ha vissuto per due anni in una comunità protestante di accoglienza che però, a causa della nuove leggi del Kazakhstan sulle comunità religiose, ha dovuto chiudere. E’ stata accolta dal primario in reparto ma ora l’amministrazione ha posto un ultimatum. Sapendo dei nostri progetti ha pensato di lasciarla da noi e, non avendo visto nessuno in chiesa, l’ha semplicemente scaricata, sicuro che qualcuno si sarebbe preso cura di lei. Il problema fondamentale è che nonna Olia nonna Olia - Copia non ha alcun tipo di documento e quindi per lo stato non esiste. Spieghiamo al primario che noi non abbiamo una struttura di accoglienza e giungiamo con lui ad un accordo: lui riprende nonna Olia in reparto e Nadia farà tutto il possibile per ottenere i documenti. Anche se ci siamo ormai abituati alla Divina Provvidenza, ogni volta rimaniamo a bocca aperta: in pochi giorni riusciamo a trovare ed ottenere i documenti di Nonna Olia presso gli uffici anagrafici che ormai ci conoscono molto bene e con i quali è iniziata una felice collaborazione. E non basta: la pensione di nonna Olia è tutta intatta e intera pronta per essere ritirata.

Ora continuiamo a collaborare con la struttura psichiatrica anche solo andando a trovare i residenti. All’inizio dell’inverno ci avevano espresso la necessità di vestiti per la stagione fredda. Visto che all’Arca (struttura di accoglienza per bambini gestita da p. Guido Trezzani) sono stati donati anche molti vestiti per adulti (che ovviamente non servono) abbiamo chiesto la possibilità di usarli per i pazienti della struttura psichiatrica. E così è stato.

fra Luca