Aiuti “spiccioli”
Ed ecco un altro modo “spicciolo” di aiutare ed educare chi si rivolge a noi per un qualche piccolo aiuto.
Nella foto vedete Serghej, uno dei tanti che arrivano da qualche città circostante alla ricerca di lavoro e… rimangono senza lavoro e senza soldi per tornare a casa!
Come in gran parte del mondo, come in Italia, anche in Kazakhstan è diventato davvero difficile trovare un’occupazione, anche saltuaria o, com’era possibile fino a poco tempo fa, giornaliera come “scaricatore” in un qualche mercato o grande azienda.
Molti suonano alla porta del convento chiedendo un aiuto per “tornanre a casa”, tanto più che la stazione dei bus è qui vicino. Ma non tutti sono onesti: molti cercano soldi solo per ubriacarsi (secondo lo “sport nazionale”) e, guarda a caso, gli serve proprio il biglietto per la città più lontana da Taldykorgan… cioè il più costoso! A questi, allora, viene proposto di guadagnarsi quanto chiedono: il territorio della Chiesa e del convento offre molte possibilità per qualche lavoro… e così il discernimento è presto fatto. Spesso offriamo loro anche il cibo, la possibilità di fare una doccia e di cambiare i vestiti, che spesso sono giunti ormai al limite.
Ma, soprattutto, viene offerta loro la dignità di aver guadagnato quanto chiedono e non solo di aver ricevuto una qualche “elemosina”.