A scuola di solidarietà

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Quando siamo arrivati a Taldykorgan e abbiamo iniziato a frequentare la scuola serale e quella professionale pensavamo che tutte queste lezioni fossero sufficienti ma non pensavamo che ci aspettasse una lezione ben più importante.

P. Luca ci ha chiesto la disponibilità ad aiutare una parrocchiana a ritirare avena, grano e farina. Svieta è una giovane signora da sposare con un’artrite deformante alle mani e le gambe rigide che a stento le permettono di camminare. Vive con la mamma di quasi settant’anni e la nonna di una novantina. Per vivere hanno un grande campo da coltivare, un paio di mucche, galline per vendere i prodotti e poter vivere e fanno tutto da sole.

Una volta all’anno, al posto della pensione di invalidità, il consorzio agrario statale, da a Svieta un quantitativo di sacchi di nutrimento per gli animali e di farina.

Arrivati al villaggio, con stupore, abbiamo caricato sacchi vuoti e legacci e siamo partiti per il consorzio. Arrivati, scopriamo che dobbiamo riempire da soli tutti i sacchi, legarli, pesarli, caricarli sul minibus (alla guida p. Luca), portarli a destinazione, scaricarli e sistemarli nella stalla per l’inverno.

Dopo due ore finiamo il primo carico, noi sudati e stanchi, Svieta, nelle sue condizioni, come se avesse fatto una passeggiata. Durante la strada di ritorno ci racconta che, fino a qualche anno fa, tutto questo lo faceva con papà (deceduto da poco) con un carretto trainato da un asino e loro a piedi (la distanza è quasi 6 km) a trainare l’asino che spesso si incaponiva e bisognava convincerlo ad andare a vanti e, in un giorno, dovevano fare anche tre o quattro viaggi. Oggi con due viaggi, comodamente seduti sul minibus, possiamo fare tutto.

Alla fine del lavoro, le due nonne ci aspettano con il pranzo preparato per noi che, stanchi morti, ci buttiamo sulla sedia e sul cibo senza accorgerci che Svieta, come se nulla fosse, si mette a servirci!!!

P. Luca ci aveva proposto un compenso ma visto che quello che abbiamo ricevuto è stato molto più di quel poco che siamo riusciti a fare, abbiamo deciso di lasciare il pattuito per comprare le medicine per Svieta.

Grofa e Sascia