Voglio smettere di adorare me stessa e rendermi strumento di Dio, solo lui mi renderà capace
Mi chiamo Ginevra, ho 20 anni e vengo da un paesino in provincia di Pisa.
Nonostante la mia tenera età fra meno di una settimana partirò per una esperienza missionaria in Bolivia.
Dopo aver passato un paio di anni molto faticosi, con la maturità e il primo anno di università, mi ero adattata e sopravvivevo: ero insofferente ma non riuscivo a capire cosa mi mancasse. Così l anno scorso ho avuto la grande possibilità della ”svolta”.
In dieci giorni di cammino alla marcia francescana ho sperimentato la bellezza di mettermi al servizio dell’altro. Mi sono fatta carico (sia a livello mentale che fisico) del fratello accanto a me e ciò mi ha dato la possibilità di conoscere tante belle persone e di riscoprirmi. Ho capito che c’era qualcuno che aveva dei grandi progetti per me di felicità e quel qualcuno era Dio.
Così, sulla scia dell entusiasmo post marcia, ho scoperto l’esistenza del corso a Costano e mi sono detta: ”Quale servizio per l’altro migliore dell’essere missionaria?”
Affascinata da questo sogno ho iniziato il corso con un’altra ragazza della provincia Toscana.
Quattro incontri intensi ed estremamente ricchi di contenuti e di parole: ed ogni parola era per me. Non nascondo che ho incontrato delle difficoltà, soprattutto con la mia famiglia, nello spiegare ai miei genitori la motivazione valida e reale di ciò che facevo.
E’ stato durante il secondo week end, quando si parlava di San Paolo, Fra Iuri disse:
”Paolo compie tre viaggi missionari. Lui nonostante venga osteggiato dai suoi connazionali compie al progetto di Dio.
Coloro che dovevano essere vicino a lui lo osteggiavano , ma nonostante tutto si è affidato ed è partito.”
Quella parola mi cambiò la vita.
Ricercavo talmente tanto l appoggio delle persone a me care che stavo perdendo la volontà dell’unica persona che senza dubbio sapeva qual’era il luogo in cui dovevo stare.
Basta fidarsi.
Così ho mollato tutte le mie prese e ho pregato.
Ho così lasciato totale carta bianca ai frati che avrebbero scelto dove andare, con chi e con quali persone sarei entrata in contatto.
Il 4 aprile ho ricevuto il mandato: andrò in un orfanotrodfio a Santa Cruz. Sono felice di come il Signore mi abbia preparato a questa esperienza. Ovviamente sono molto impaurita sia per le tante ore di volo sia per cosa farò e se ne sarò capace. In più non conosco la lingua!
Decido comunque di crederci ed essere fiduciosa perché sono sicura che negli occhi e nei sorrisi di quei bambini incontrerò il Volto di Dio.
Voglio smettere di adorare me stessa e rendermi strumento di Dio, solo lui mi renderà capace.
Sono stata chiamata, e io non potuto dire che sì.
Ginevra