Progetto “Gestione ordinaria centro Ndako Ya Bandeko” [CON5]

BRAZZAVILLE – REPUBBLICA DEL CONGO

La Repubblica del Congo si trova nella parte centro-occidentale dell’Africa subsahariana. Il fiume Congo costituisce il confine naturale a sud e a est del paese, separandolo dalla Repubblica Democratica del Congo (ex Zaire). A sud-ovest si affaccia sul Golfo di Guinea e confina inoltre con il Camerun, la Repubblica Centrafricana, l’Angola e con il Gabon. Il paese è suddivisibile in quattro regioni: pianure costiere; l’altipiano centrale, separato dalla costa da una catena montuosa che si aggira attorno agli 800 metri; il bacino del fiume Congo a nord-est; e una vasta zona paludosa. La regione centrale è coperta da una densa foresta pluviale. Il clima è equatoriale e ci sono due stagioni: quella delle piogge e quella secca.
La Repubblica del Congo nasce nel 1958 dopo decenni di dominazione coloniale francese e viene dichiarata indipendente nel 1960. Dopo un ventennio di disordini dovuti al susseguirsi di vari governi, il potere viene assunto nel 1979 dal generale Denis Sassou N’Guesso. Questi porta avanti una politica di stampo marxista-leninista che poi modifica, dopo la caduta dell’Unione Sovietica e la fine della guerra fredda, in filocapitalistica. Intraprende una campagna di moralizzazione nel settore del pubblico impiego e adotta una politica estera pragmatica, mantenendo buone relazioni economiche con l’Est europeo, gli Stati Uniti e la Francia.
Alle elezioni presidenziali del 1992 Sassou N’Guesso viene destituito da Pascal Lissouba, primo presidente ad essere eletto a suffragio universale. Da allora comincia un periodo molto difficile, la crisi fra le due fazioni porta a massacri di civili e a un conflitto armato che vede la vittoria di Sassou N’Guesso. Il presidente è ancora oggi al governo con poteri illimitati: il sistema è fortemente autoritario e si è sviluppato il culto della sua personalità.
La maggior parte della popolazione congolese abita a sud-ovest del paese mentre il nord, dominato dalle foreste, è scarsamente popolato. La maggior parte della popolazione congolese è di origine bantu; i bakongo sono concentrati nel sud, i teke (o bateke) nel centro, i sanga e vilil nel nord. Ci sono minoranze pigmee. La metà della popolazione è cristiana mentre l’altra metà pratica culti tradizionali africani. Il taglio di legname e l’agricoltura danno lavoro a più di un terzo della popolazione. Il paese ha considerevoli risorse minerarie, che comprendono petrolio, piombo, oro,
zinco, rame e diamanti.

Il contesto
Il progetto si sviluppa a Brazzaville, capitale della Repubblica del Congo e città più popolosa del paese. Il Congo è un paese fortemente urbanizzato in quanto circa il 60 % della popolazione vive in città. Sono due i centri urbani che raggruppano da soli il 55 % della popolazione totale e il 90 % della popolazione urbana: Brazzaville e Pointe-Noire, capitale economica. Questa disordinata urbanizzazione non è chiaramente priva di gravi problemi come l’accumulo di rifiuti solidi, la mancanza di fognature e di acqua potabile, la proliferazione di malattie infettive e l’inquinamento. Inoltre, tra le molteplici povertà esistenti tra le vie della capitale, c’è una vera e propria emergenza sociale: quella dei ragazzi di strada. Si tratta di bambini costretti alla strada dalla miseria e dalla
povertà. Le loro storie sono tra le più disparate, ma tutte accomunate da un’unica ricerca, la sopravvivenza. Questi bambini scelgono, o sono costretti a scegliere, una vita lontano dalla famiglia e lontano da essa c’è solo la strada. Per strada la sopravvivenza diventa ancora più dura e questi bambini devono “adattarsi” a tutto anche a rubare o a prostituirsi. Ma sono bambini e sono più che mai vulnerabili.

Attività e risultati attesi
Ndako Ya Bandeko nasce nel 2004 a Brazzaville come centro d’accoglienza notturno, un luogo in cui i ragazzi (la cui età oscilla tra gli 6 e i 18 anni) possono trovare un posto dove lavarsi, mangiare e passare la notte lontani dai pericoli della città. I ragazzi che vengono ospitati nel Centro sono reduci da abbandono familiare o da situazioni di
enorme disagio. Spesso si tratta di ragazzi cosiddetti “invisibili”, abbandonati alla nascita, perciò non riconosciuti: essi non godono di alcun diritto e vivono non solo nelle zone fatiscenti della città, ma anche dispersi tra i boschi e le radure. Altri hanno perso la famiglia durante la guerra, altri sono arrivati in città cercando la fortuna e il riscatto, altri sono stati maltrattati o cacciati dalle stesse famiglie di origine.
Qui i ragazzi possono trovare ospitalità in maniera stabile (vitto e alloggio) in un luogo salubre e protetto, dove vivono a stretto contatto con la fraternità dei frati. I ragazzi spesso sperimentano nel centro cosa significa avere una famiglia che accoglie, nutre, custodisce e ama in maniera disinteressata, ma si trovano spesso anche a dover fare i conti con la fatica delle regole di convivenza fraterna, con il lavoro appassionato e assiduo e con la responsabilità di una famiglia allargata. Tutto questo, insieme alla testimonianza della vita di una fraternità religiosa cristiana, alla presenza amorevole dei volontari, alla possibilità di studiare e a un accompagnamento pedagogico costante, fornisce ai ragazzi un ambiente fecondo per imparare a lasciarsi amare e ad amare, per
crescere e fiorire.
Il progetto di sostegno richiesto consiste nelle spese ordinarie della casa non coperte da altri enti che ci sostengono.

Obiettivi
L’obiettivo è garantire ai ragazzi una crescita equilibrata per poter giungere alla maturità umana e all’indipendenza: scopo finale del progetto è infatti il loro reinserimento sociale. Senza alcuna costrizione, poi, i ragazzi spesso chiedono di poter fare anche un cammino sacramentale.

Beneficiari
I beneficiari del progetto sono tutti i ragazzi e il personale laico e religioso che vive nel centro. Si tratta di 35 ragazzi (numero variabile in base agli ingressi e alle uscite), due volontari fissi (a cui se ne aggiungono altri in modo temporaneo nel corso dell’anno) e tre frati francescani (che possono anche cambiare in numero nel corso dell’anno).

Sostenibilità
Il Centro Ndako Ya Bandeko è una piccola, ma importante luce in una realtà di estrema povertà. Esso lotta per strappare da una vita di vagabondaggi e sfruttamento dei giovani che, istruiti ed educati all’amore, possono a loro volta rappresentare una speranza per tutti coloro che incontreranno nel loro cammino. Questi giovani istruiti, una volta reinseriti in società, potranno dare un importante apporto allo sviluppo economico e sociale del Congo e di tutti i luoghi dove vivranno. Saranno testimoni di un cambiamento possibile nella vita di chi ha subito violenza e discriminazione.

Costi
Il contributo annuale richiesto è di 9.600 euro. Esso è costituito da una spesa mensile di 800 euro
ripartita tra:
– luce: 300 euro al mese
– carburante (per gruppo di emergenza e veicolo) e gas: 200 euro al mese
– manutenzione ordinaria della casa: 300 euro al mese

La durata del sostegno è a tempo indefinito. Facciamo richiesta per almeno un anno.
Responsabile del Centro, dopo il rientro in Italia di p. Adolfo Marmorino, è ora fra Italo Bono.

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