Un Sinodo per l’Amazzonia

«Una regione meravigliosa, dove la foresta custodisce l’acqua e l’acqua custodisce la foresta e dove i popoli originari custodivano e custodiscono la preservazione di questo santuario della natura». Così ha definito l’Amazzonia il cardinale brasiliano dom Claudio Hummes, presidente della Rete ecclesiale panamazzonica (Repam), creata nel settembre 2014 per coordinare gli sforzi di vescovi, sacerdoti, laici, missionarie e missionari nella costruzione di una Chiesa dal volto amazzonico. Lo scorso anno Papa Francesco ha annunciato un Sinodo speciale per “il polmone verde del pianeta”, da tenersi a Roma nell’ottobre del 2019. Ma l’Amazzonia è anche un luogo dove la biodiversità della natura va di pari passo con quella umana, incarnata dai 390 popoli che la abitano. A loro si è rivolto direttamente Francesco durante la sua visita in Perù lo scorso 19 gennaio. Nella città amazzonica di Puerto Maldonado, scelta come prima tappa del viaggio nel Paese latinoamericano, il Pontefice ha salutato tutti i 22 popoli indigeni presenti definendoli i rappresentanti del «volto plurale» dell’Amazzonia, «un volto di un’infinita varietà e di un’enorme ricchezza biologica, culturale, spirituale». E proprio qui, a Puerto Maldonado, dopo il suo discorso, ha avviato il percorso verso il Sinodo dei vescovi per la regione panamazzonica, partecipando di persona alla prima riunione del consiglio pre-sinodale.

 

Tratto da “Amazzonia pronti per il Sinodo”, di Emanuela Citterio,

https://www.mondoemissione.it/america-latina/amazzonia-pronti-sinodo/

Progetto “Case famiglia” e panetteria

Carissimi,

grazie a tutti per il generoso aiuto col quale avete contribuito a sostenere questo progetto dei nostri Piccoli Fratelli di Charles de Foucauld.

La vostra generosità ha permesso di acquistare i macchinari per la produzione di pane e dolci, come potete vedere nelle foto.dscn1299

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La panetteria è ormai avviata e quindi questa piccola parte del progetto “Case famiglia” è conclusa… e con essa, per il momento, anche la nostra collaborazione con p. Luis Roberto.

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Continuiamo a pregare perchè le “Case famiglia” possano ancora aiutare tanti bambini e ragazzi di strada.

 

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BRASILE – Formazione permanente e periferie: organismi missionari al lavoro nel 2015

Brasilia (Agenzia Fides del 6/2/2015) – Nel 2014 sono state realizzate diciassette iniziative di formazione missionaria: in particolare due corsi per i missionari stranieri (di 90 giorni ciascuno); due corsi di formazione missionaria per uomini e donne brasiliani inviati in altri paesi o regioni missionarie; un corso di missiologia; ed altri corsi. In totale vi hanno partecipato 574 persone.
E’ questo il bilancio del Centro Culturale Missionario (CCM), istituzione dipendente dalla Conferenza Episcopale del Brasile (CNBB) e dedicata alla formazione missionaria, che ha tenuto la sua assemblea generale annuale il 2 febbraio. Vi hanno partecipato i rappresentanti delle Pontificie Opere Missionarie (POM), del Consiglio Missionario Nazionale (Comina), della Conferenza dei Religiosi del Brasile (CRB), del Consiglio Nazionale per gli Istituti Secolari (CNIS), del Consiglio Nazionale Laici del Brasile (CNLB) e del Consiglio Indigenista Missionario (CIMI).
Oltre a tracciare il bilancio delle attività realizzate nel 2014, durante l’assemblea si è anche discusso il programma per il 2015: la formazione permanente nel campo della missione e la presenza nelle periferie sono alcuni dei temi da sviluppare insieme alle altre realtà pastorali. Il Centro Culturale Missionario (CCM) cerca infatti di coordinare il lavoro per unire le forze e affrontare con entusiasmo l’impegno per le missioni e la difesa dei diritti umani nelle comunità assistite.

Il dramma della prostituzione infantile dietro agli sfarzi dei Mondiali di Calcio

San Paolo (Agenzia Fides del 23/6/2014) – Nelle 12 città sede delle partite del Mondiale di Calcio Brasile 2014, il governo ha investito ingenti capitali per la costruzione e il restauro degli stadi, mentre a poca distanza da questi stupendi edifici ci sono le favelas dove miseria, fame, narcotraffico e tossicodipendenza hanno fatto ulteriormente scatenare il fenomeno della prostituzione infantile, di per sé già molto diffuso nel Paese.
Le comunità più emarginate del Brasile sono infatti intrappolate in un circolo vizioso di povertà, violenza e droga, una sorta di “fabbrica dove inizia la prostituzione”, secondo quanto ha dichiarato un membro di Iris Global, un progetto di assistenza nelle favelas. Molti bambini vedono i familiari coinvolti in questo giro, madri e nonne che si prostituiscono e lo ritengono un modo di vivere che diventa “normalità”.
A Recife, fiorente città costiera nel nordest del Paese, si calcola che un minore su quattro si prostituisce.
Non esiste una cifra ufficiale, si stima però che centinaia di migliaia di bambini e bambine, alcuni di solo 10 anni, vengano sfruttati nel mercato sessuale, costretti dalle circostanze, minacciati dai protettori o intrappolati in quella realtà per soddisfare la tossicodipendenza. Il governo ha lanciato programmi atti a liberare le favelas dalle bande criminali e dai narcotrafficanti, oltre ad averne avviati altri di formazione per la tutela dell’infanzia. Tuttavia i rappresentanti della prima commissione parlamentare sull’infanzia sfruttata, dopo aver visitato le sedi dei Mondiali, hanno dichiarato che il fenomeno dello sfruttamento e del turismo sessuale è diventato endemico e in continua crescita nel Paese. Criticano, inoltre, le forze dell’ordine per la loro indifferenza, se non complicità, verso il problema, lasciando impuniti i criminali e con un controllo molto precario. La polizia nega le accuse e assicura che sta investendo molte risorse per combattere la prostituzione infantile. (AP)

BRASILE – I religiosi verso l’Assemblea generale: mancano missionari per l’Amazzonia!

favelasBrasilia (Agenzia Fides del 05/04/2014) – I religiosi e le religiose provenienti da tutte le regioni del Brasile si incontreranno presso il Centro Culturale di Brasilia, dal 24 al 27 aprile, con l’obiettivo di preparare l’Assemblea generale annuale della Conferenza dei Religiosi del Brasile (CRB Nazionale). Sarà un momento di dialogo e di condivisione tra i coordinatori e i consiglieri nazionali e regionali, sulla realtà in cui è inserita la vita religiosa in tutto il paese. Verrà analizzato anche il piano triennale delle attività, con particolare riferimento al campo della formazione ed al settore dei progetti sociali in tutto il paese.
I religiosi condivideranno gioie e sfide delle loro realtà locale, segnata da problemi come i disastri naturali, che lasciano vaste aree inondate e le popolazioni in situazioni di calamità, come avviene attualmente nel Nord del Brasile. A São Paulo c’è mancanza di acqua. Un altro problema è poi quello della carenza di vocazioni, che determina una diminuzione di presenze su tutti i fronti di lavoro e di servizio.
Suor Maria José de Mesquita, Segretaria del CRB, sottolinea le sfide per la missione in Amazzonia e la necessità di missionari generosi e disponibili a dare la vita per servire le comunità che vivono in questa zona:”poter contare su missionari in grado di aprirsi all’inculturazione per comprendere il linguaggio dei popoli nativi, indigeni, quilombolas, ribeirinhos, e caboclo è una grande gioia”. (CE)

BRASILE – l’impegno dei vescovi per la difesa della democrazia

MISNA, 3 aprile 2014 – “Se è verità che all’inizio settori della Chiesa appoggiarono i movimenti che confluirono nella cosiddetta rivoluzione con mire a combattere il comunismo, è anche vero che la Chiesa non ha fatto omissioni sulla repressione, appena scoperto che i metodi usati dai nuovi detentori del potere non rispettavano la dignità della persona umana e i suoi diritti”.
retrocesso-brasil-politica-cnbb-dilmaIn occasione dei 50 anni dal golpe del 1°aprile 1964 che portò il paese “a vivere uno dei periodi più bui della sua storia” fino al 1985, la Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile (Cnbb) interviene così in una dichiarazione dal titolo “In tempi nuovi, con libertà e democrazia”.
Raccontare i tempi del regime di emergenza ha senso poiché ci porta a percepire l’errore storico del golpe, ad ammettere che non tutto è stato debitamente riparato e avvertire le generazioni post-dittatura affinché si mantengano attive nella difesa dello Stato Democratico di Diritto” scrivono i vescovi introducendo il loro pronunciamento.
Si stabilì una spirale di violenza, con la pratica della tortura, la riduzione della libertà di espressione, la censura alla stampa, la decadenza dei politici; si insediarono la paura e il terrore. In nome del progresso, che non fu realizzato, popoli furono espulsi dalle loro terre e altri finanche decimati. Ancora oggi ci sono morti che non sono stati sepolti dai familiari e molta ombra a coprire la verità” ricordano i presuli descrivendo il contesto della dittatura.
Grazie ai molti che hanno creduto e hanno lottato per ridemocratizzare il paese, alcuni con il sacrificio della propria vita, oggi viviamo tempi nuovi. Respiriamo l’aria della libertà e della democrazia. Tuttavia, è necessario superare l’ingiustizia, la disuguaglianza sociale, la violenza, la corruzione, la diffidenza verso la politica, il mancato rispetto dei diritti umani, la tortura…La democrazia esige la partecipazione costante di tutti” scrivono ancora i vescovi. “Fedele alla sua missione evangelizzatrice – concludono – la Cnbb conferma il suo impegno per la difesa di una democrazia partecipativa e con giustizia sociale per tutti. Esorta la società brasiliana ad essere protagonista di una nuova storia, libera dalla paura e forte nella speranza”. [FB]

Progetto “Metallurgia L&A” [BRA2]

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CASCAVEL (PARANÀ) – BRASILE

Il Brasile è uno stato dell’America meridionale. Il paese è bagnato a est dall’Oceano e confina con tutti i paesi del Sud America tranne Ecuador e Cile. Comprende cinque regioni: al nord, il bacino del Rio delle Amazzoni è formato da terre pianeggianti ricoperte da foreste equatoriali ed è attraversato da grandi fiumi. A nord-est sono presenti altipiani rocciosi con un clima semi arido e poca vegetazione. La fascia costiera più umida è coltivata a canna da zucchero e cacao. Il sud-est si caratterizza invece per il grande sviluppo economico. L’altopiano è formato da estesi rilievi che terminano al sud con la Sierra do Mar. I principali prodotti agricoli della regione sono: caffè, cotone, granturco, canna da zucchero. Il Sud è formato dall’Altopiano Meridionale, ha clima subtropicale ed è la principale area agricola; produce caffè, soia, granturco e grano. Nell’estremo sud, nella campagna «gaucha», c’è un’importante attività di allevamento di bovini. Infine, la regione centroccidentale è formata da estese pianure, dove predomina l’allevamento degli ovini. La regione amazzonica è devastata a causa della deforestazione che ha distrutto gli habitat naturali di molte specie animali e vegetali.
Il Brasile, precedentemente abitato da indigeni fu scoperto dagli europei nel 1500, da una spedizione portoghese guidata da Pedro Alvares Cabral. Dopo il trattato di Tordesillas, il territorio brasiliano fece parte del Regno Unito di Portogallo, Brasile e Algarve, ed ottenne l’indipendenza il 7 settembre 1822. In seguito il paese divenne un impero per poi diventare finalmente una repubblica. La sua prima capitale fu Salvador, sostituita da Rio de Janeiro fino all’attuale capitale, Brasilia. La Costituzione del paese, formulata nel 1988, definisce il Brasile come una Repubblica federale presidenziale.
Per quanto riguarda la popolazione i brasiliani provengono dall’integrazione etnica e culturale tra indigeni (fondamentalmente guaraní), schiavi africani, e europei (in maggioranza portoghesi); ci sono anche molte minoranze indios. I brasiliani sono a maggioranza cattolica, anche se spesso la religione è mescolata con culti di origine africana, in forme sincretiste. La lingua ufficiale è il portoghese e sono parlate molte lingue indios.

Contesto
Il progetto, unito a quello di “Casas Lares” (BRA1), nasce nel 1997 a Cascavel, città di frontiera dove, tra i tanti problemi, quelli più allarmanti riguardano i bambini e gli adolescenti. Il progetto nasce proprio con l’intento di aiutare bambini e giovani di strada: essi sono in genere abbandonati o vengono da famiglie profondamente disagiate che non hanno le minime condizioni per poterli aiutare. La metallurgia fa parte del progetto e punta a professionalizzare questi giovani in modo tale da permettergli di trovare un lavoro una volta cresciuti.

Attività e risultati attesi
Il progetto “Metallurgica L&A” è stato pensato per dare una possibilità ai ragazzi di strada. La povertà, i maltrattamenti, l’abbandono che questi ragazzi subiscono rappresentano una grave ferita per loro, ma soprattutto la mancanza di una speranza per il futuro. Attraverso questo progetto i ragazzi sono inseriti in una sana realtà fatta di lavoro, studio e regole. Non vivono più privi di punti di riferimento, ma sono affiancati da persone che se ne prendono cura e che gli insegnano il valore del lavoro, ma soprattutto quello della propria persona.

Obiettivi
L’obiettivo del progetto metallurgico è quello di professionalizzare i giovani in modo tale da dargli gli strumenti per inserirsi in società. I giovani possono e devono essere dei trasformatori sociali, è infatti solo partendo da loro che la società può cambiare, migliorare. L’apprendistato e il lavoro sono funzionali a questo obiettivo. Molti giovani arrivano con un basso livello di scolarizzazione e la loro unica opportunità è quella d’imparare un mestiere. I ragazzi del progetto lavorano e studiano così da acquistare tutte le basi per affrontare il mondo esterno con competenza.

Beneficiari
Il progetto si rivolge ai giovani dai 16 ai 18 anni. In totale sono 8 i ragazzi del progetto che stanno imparando un mestiere e a questi se ne aggiungono altri 6 che provengono dalla comunità. Questi altri ragazzi sono un importante segnale della partecipazione della comunità al progetto. Il progetto dura per ogni ragazzo due anni.

Sostenibilità
Riuscire a creare la coscienza collettiva della popolazione è qualcosa di difficile. È infatti diffusa l’idea che i bambini di strada siano un ostacolo per la società e per questo, durante questi anni, è stata portata avanti un’opera di sensibilizzazione soprattutto verso le piccole imprese perché diano lavoro ai giovani che escono dal progetto. Un’esperienza fondamentale è la partecipazione dei 6 giovani che provengono dal quartiere perché significa che si interagisce con la comunità: il progetto aiuta la comunità che a sua volta aiuta i ragazzi offrendo loro lavoro.

Costi
La “Metallurgica L&A” necessita di macchinari i cui costi sono:
• Macchina saldatrice Mig Balmer 250° con torcia e regolatore 1.740 euro
• Compressore 10 piedi, 150 litri. Motore trifase a pressione1030 euro.
Il costo totale del progetto è di 2.770 euro.

Responsabile del progetto è Hermano Luis Roberto Gómez Solis.

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Progetto “Case famiglia per bimbi salvati dalla strada” [BRA1]

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CASCAVEL (PARANÀ) – BRASILE

Il Brasile è uno stato dell’America meridionale. Il paese è bagnato a est dall’Oceano e confina con tutti i paesi del Sud America tranne Ecuador e Cile. Comprende cinque regioni: al nord, il bacino del Rio delle Amazzoni è formato da terre pianeggianti ricoperte da foreste equatoriali ed è attraversato da grandi fiumi. A nord-est sono presenti altipiani rocciosi con un clima semi arido e poca vegetazione. La fascia costiera più umida è coltivata a canna da zucchero e cacao. Il sud-est si caratterizza invece per il grande sviluppo economico. L’altopiano è formato da estesi rilievi che terminano al sud con la Sierra do Mar. I principali prodotti agricoli della regione sono: caffè, cotone, granturco, canna da zucchero. Il Sud è formato dall’Altopiano Meridionale, ha clima subtropicale ed è la principale area agricola; produce caffè, soia, granturco e grano. Nell’estremo sud, nella campagna «gaucha», c’è un’importante attività di allevamento di bovini. Infine, la regione centroccidentale è formata da estese pianure, dove predomina l’allevamento degli ovini. La regione amazzonica è devastata a causa della deforestazione che ha distrutto gli habitat naturali di molte specie animali e vegetali.
Il Brasile, precedentemente abitato da indigeni fu scoperto dagli europei nel 1500, da una spedizione portoghese guidata da Pedro Alvares Cabral. Dopo il trattato di Tordesillas, il territorio brasiliano fece parte del Regno Unito di Portogallo, Brasile e Algarve, ed ottenne l’indipendenza il 7 settembre 1822. In seguito il paese divenne un impero per poi diventare finalmente una repubblica. La sua prima capitale fu Salvador, sostituita da Rio de Janeiro fino all’attuale capitale, Brasilia. La Costituzione del paese, formulata nel 1988, definisce il Brasile come una Repubblica federale presidenziale.
Per quanto riguarda la popolazione i brasiliani provengono dall’integrazione etnica e culturale tra indigeni (fondamentalmente guaraní), schiavi africani, e europei (in maggioranza portoghesi); ci sono anche molte minoranze indios. I brasiliani sono a maggioranza cattolica, anche se spesso la religione è mescolata con culti di origine africana, in forme sincretiste. La lingua ufficiale è il portoghese e sono parlate molte lingue indios.

Il contesto
Il progetto, unito a quello della metallurgia (BRA2), nasce nel 1997 a Cascavel, città di frontiera dove, tra i tanti problemi, quelli più allarmanti riguardano i bambini e gli adolescenti. Il progetto nasce proprio con l’intento di aiutare bambini e giovani di strada: essi sono in genere abbandonati o vengono da famiglie profondamente disagiate che non hanno le minime condizioni per poterli aiutare.

Attività e risultati attesi
Il progetto “Casas Lares” non va assolutamente considerato come un orfanotrofio, è infatti convinzione che per i bambini e i giovani, vivere in piccoli gruppi sia molto più costruttivo ed efficace in quanto si può lavorare sui differenti aspetti della vita, a partire dall’accoglienza per passare al cognitivo e all’affettivo. Quando il progetto ha preso avvio erano quasi 5.000 i bambini che vivevano in strada e non esisteva alcun tipo di aiuto nei loro confronti.
È per questo che è nata l’idea di poterli aiutare creando qualcosa di nuovo e d’innovativo: si è iniziato con cinque bambini con i quali è stato fatto anche teatro di strada permettendo così di conquistare la loro fiducia. Al momento sono 25 i bambini e giovani accolti mel progetto, vivono in 4 case 3 delle quali ne ospitano 6 e una 4. In ogni casa è presente una volontaria locale che fa da mamma a questi bambini.
La durata del progetto prevede che i giovani raggiungano la maggiore età (18 anni): esso comunque non ha una durata fissa in quanto si tratta di un progetto di accoglienza e capita a volte che i bambini riescano ad essere adottati.

Obiettivi
L’obiettivo principale del progetto consiste nel recuperare bambini e adolescenti per permettere loro di avere una vita degna reinserendoli nella società non solo come individui sani ma anche come persone capaci di rendere migliore il luogo dove abitano. Tutto questo è reso possibile dall’aiuto di famiglie che sostituiscono e ricreano un ambiente familiare ormai perso.
Nel progetto “Casas Lares” si lavora secondo tre principi pedagogici:
1) I Fratelli (gruppo dei bambini);
2) I Genitori sostituti (la figura della madre è molto importante);
3) La Casa (spazio fisico).

Si lavora inoltre su cinque aree fondamentali:
• Area della salute, fisica e mentale
• Area della salute, affettiva ed emotiva
• Area Pedagogica
• Area Sociologica
• Area Professionale

Beneficiari
I beneficiari del progetto sono 25 bambini e adolescenti di grande vulnerabilità, dai 4 ai 18 anni, che per la maggioranza sono stati abbandonati in strada dai genitori o sono stati sottratti alla famiglia a causa dei maltrattamenti subiti. Il progetto ha come obiettivo quello di poter offrire una vita degna a questi ragazzi. È nel momento in cui le strutture assomigliano a famiglie normali che il progetto funziona meglio ed è per questo che si chiama “Casas Lares” cioè casa famiglia: i ragazzi vengono accolti ed è fondamentale la presenza di donne che fanno le veci della mamma.

Sostenibilità
La popolazione alcune volte collabora con volontari, medici, dentisti, e per il teatro, ma la cosa più importante che si cerca di creare è un compromesso con le imprese per fare in modo che quando i giovani escono dal progetto possano essere accolti da alcune di esse per poter ricominciare una vita. Poter creare una coscienza collettiva della popolazione è però qualcosa di difficile. La gente tende a pensare che i bambini della strada siano un ostacolo per la società ed è per questo che nel corso degli anni si è cercato di sensibilizzare la popolazione, soprattutto le piccole imprese. È importante creare sempre più coscienza sociale perché l’aiuto locale sia un compromesso reale.

Costi
Materiale scolastico: 1200 euro l’anno.
Cibo e alimenti di base 800 euro l’anno.
Il costo totale del progetto è quindi di 2000 euro.

Responsabile del progetto è Hermano Luis Roberto Gómez Solis -religioso-

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