
CASCAVEL (PARANÀ) – BRASILE
Il Brasile è uno stato dell’America meridionale. Il paese è bagnato a est dall’Oceano e confina con tutti i paesi del Sud America tranne Ecuador e Cile. Comprende cinque regioni: al nord, il bacino del Rio delle Amazzoni è formato da terre pianeggianti ricoperte da foreste equatoriali ed è attraversato da grandi fiumi. A nord-est sono presenti altipiani rocciosi con un clima semi arido e poca vegetazione. La fascia costiera più umida è coltivata a canna da zucchero e cacao. Il sud-est si caratterizza invece per il grande sviluppo economico. L’altopiano è formato da estesi rilievi che terminano al sud con la Sierra do Mar. I principali prodotti agricoli della regione sono: caffè, cotone, granturco, canna da zucchero. Il Sud è formato dall’Altopiano Meridionale, ha clima subtropicale ed è la principale area agricola; produce caffè, soia, granturco e grano. Nell’estremo sud, nella campagna «gaucha», c’è un’importante attività di allevamento di bovini. Infine, la regione centroccidentale è formata da estese pianure, dove predomina l’allevamento degli ovini. La regione amazzonica è devastata a causa della deforestazione che ha distrutto gli habitat naturali di molte specie animali e vegetali.
Il Brasile, precedentemente abitato da indigeni fu scoperto dagli europei nel 1500, da una spedizione portoghese guidata da Pedro Alvares Cabral. Dopo il trattato di Tordesillas, il territorio brasiliano fece parte del Regno Unito di Portogallo, Brasile e Algarve, ed ottenne l’indipendenza il 7 settembre 1822. In seguito il paese divenne un impero per poi diventare finalmente una repubblica. La sua prima capitale fu Salvador, sostituita da Rio de Janeiro fino all’attuale capitale, Brasilia. La Costituzione del paese, formulata nel 1988, definisce il Brasile come una Repubblica federale presidenziale.
Per quanto riguarda la popolazione i brasiliani provengono dall’integrazione etnica e culturale tra indigeni (fondamentalmente guaraní), schiavi africani, e europei (in maggioranza portoghesi); ci sono anche molte minoranze indios. I brasiliani sono a maggioranza cattolica, anche se spesso la religione è mescolata con culti di origine africana, in forme sincretiste. La lingua ufficiale è il portoghese e sono parlate molte lingue indios.
Il contesto
Il progetto, unito a quello della metallurgia (BRA2), nasce nel 1997 a Cascavel, città di frontiera dove, tra i tanti problemi, quelli più allarmanti riguardano i bambini e gli adolescenti. Il progetto nasce proprio con l’intento di aiutare bambini e giovani di strada: essi sono in genere abbandonati o vengono da famiglie profondamente disagiate che non hanno le minime condizioni per poterli aiutare.
Attività e risultati attesi
Il progetto “Casas Lares” non va assolutamente considerato come un orfanotrofio, è infatti convinzione che per i bambini e i giovani, vivere in piccoli gruppi sia molto più costruttivo ed efficace in quanto si può lavorare sui differenti aspetti della vita, a partire dall’accoglienza per passare al cognitivo e all’affettivo. Quando il progetto ha preso avvio erano quasi 5.000 i bambini che vivevano in strada e non esisteva alcun tipo di aiuto nei loro confronti.
È per questo che è nata l’idea di poterli aiutare creando qualcosa di nuovo e d’innovativo: si è iniziato con cinque bambini con i quali è stato fatto anche teatro di strada permettendo così di conquistare la loro fiducia. Al momento sono 25 i bambini e giovani accolti mel progetto, vivono in 4 case 3 delle quali ne ospitano 6 e una 4. In ogni casa è presente una volontaria locale che fa da mamma a questi bambini.
La durata del progetto prevede che i giovani raggiungano la maggiore età (18 anni): esso comunque non ha una durata fissa in quanto si tratta di un progetto di accoglienza e capita a volte che i bambini riescano ad essere adottati.
Obiettivi
L’obiettivo principale del progetto consiste nel recuperare bambini e adolescenti per permettere loro di avere una vita degna reinserendoli nella società non solo come individui sani ma anche come persone capaci di rendere migliore il luogo dove abitano. Tutto questo è reso possibile dall’aiuto di famiglie che sostituiscono e ricreano un ambiente familiare ormai perso.
Nel progetto “Casas Lares” si lavora secondo tre principi pedagogici:
1) I Fratelli (gruppo dei bambini);
2) I Genitori sostituti (la figura della madre è molto importante);
3) La Casa (spazio fisico).
Si lavora inoltre su cinque aree fondamentali:
• Area della salute, fisica e mentale
• Area della salute, affettiva ed emotiva
• Area Pedagogica
• Area Sociologica
• Area Professionale
Beneficiari
I beneficiari del progetto sono 25 bambini e adolescenti di grande vulnerabilità, dai 4 ai 18 anni, che per la maggioranza sono stati abbandonati in strada dai genitori o sono stati sottratti alla famiglia a causa dei maltrattamenti subiti. Il progetto ha come obiettivo quello di poter offrire una vita degna a questi ragazzi. È nel momento in cui le strutture assomigliano a famiglie normali che il progetto funziona meglio ed è per questo che si chiama “Casas Lares” cioè casa famiglia: i ragazzi vengono accolti ed è fondamentale la presenza di donne che fanno le veci della mamma.
Sostenibilità
La popolazione alcune volte collabora con volontari, medici, dentisti, e per il teatro, ma la cosa più importante che si cerca di creare è un compromesso con le imprese per fare in modo che quando i giovani escono dal progetto possano essere accolti da alcune di esse per poter ricominciare una vita. Poter creare una coscienza collettiva della popolazione è però qualcosa di difficile. La gente tende a pensare che i bambini della strada siano un ostacolo per la società ed è per questo che nel corso degli anni si è cercato di sensibilizzare la popolazione, soprattutto le piccole imprese. È importante creare sempre più coscienza sociale perché l’aiuto locale sia un compromesso reale.
Costi
Materiale scolastico: 1200 euro l’anno.
Cibo e alimenti di base 800 euro l’anno.
Il costo totale del progetto è quindi di 2000 euro.
Responsabile del progetto è Hermano Luis Roberto Gómez Solis -religioso-
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